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venerdì 27 dicembre 2013

Torta cioccolatino

venerdì 27 dicembre 2013




Sopravvissuti al Natale?
Ora non manca che arrivare al 31. Sì perchè il vero stress arriva ora. A Natale si sa bene o male ci tocca la famiglia, il giro di parenti e conoscenti con cui non si parla per un anno intero però è d'obbligo il giro dal parentado.
Io questa volta sono rimasta a Bologna, in famiglia. Ho cucinato, mangiato e bevuto per un esercito. 
E ora? Capodanno. Mi riservo il diritto di non parlarne. Sta iniziando a darmi sui nervi. Se altri anni era una gioia perchè era una regola scritta che l'avrei passato con le mie amiche in Grecia, ad Atene o Volos non importava, quando resto a casa in Italia è sempre un'odissea.
Ad inizi dicembre inizi a sondare il terreno, chi e cosa fa...risposte vaghe...arrivi a Natale che ancora non hai un minimo di idea...mentre gli altri hanno già tutto deciso. Uhm ok. 
Non è che non mi piaccia capodanno, anzi! Non mi piace l'idea che PER FORZA devi fare qualcosa di folle, uscire o altro proprio quella sera.


Ma lasciamo questi pensieri da parte per non arabbiarci oltre e...tiriamoci su con la cioccolata. Ora, io sto risolvendo la mia dipendenza da cioccolata e da quando vivo a Milano la mangio raramente (ma ho sviluppato altre dipendenze tra cui si è aggravata quella per la cannella e altre spezie). Per Natale ho voluto rischiare e sperimentare questa torta greca, il cui nome è un programma: sokolatina. Uhm...cioccolatina sarebbe. Insomma è 100% cioccolato puro, mousse tra due dischi di pan di spagna.
La ricetta ve la traduco io ed è del mio pasticcere preferito: Stelios Parliaros.
Un pò lungo il procedimento ma è facile facile in realtà e di sicura riuscita! Io ne ho fatte tre, una per le feste, una da regalare e una per il compleanno speciale di mamma che è proprio oggi! :)

Ingredienti per 10porzioni
pan di spagna:
3 uova medie divise tra albumi e tuorli
90gr zucchero
80gr farina 00
10gr maizena
20gr cacao amaro

crema al cioccolato:
400gr cioccolato fondente al 50%cacao, sciolto a bagno maria
150gr latte intero
300gr panna fresca montata ben ferma

sciroppo:
100gr zucchero
100gr acqua

glassa:
200gr panna fresca
200gr cioccolato fondente al 50% di cacao tagliato a scaglie
1 cucchiaio miele

Procedimento pan di spagna: scaldare il forno a 200°C. Con le fruste sbattere i rossi d'uovo con 70gr di zucchero finchè non diventano chiari. Montare gli albumi con il resto dello zucchero finchè non sono montani a neve. Mettiamo metà della meringa nel composto di uova mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola in silicone, In una ciotola setacciamo la farina con il cacao e la maizena. Aggiungiamo poco alla volta al composto di uova mescolando delicatamente per non smontare la meringa. Aggiungiamo gli ultimi albumi montati.
Versiamo in una cerchio da 20cm e cuociamo in forno per 8-10 minuti. Lasciamo rafreddare da parte.
Procedimento crema: portiamo il latte ad ebollizione e lo versiamo sul cioccolato fuso. Mescoliamo bene fino a farla diventare una crema ben liscia. Lasciamo intiepidire e l'aggiungiamo alla panna montata mescolando delicatamente come una mousse.
Sciroppo: mettiamo zucchero ed acqua in un pentolino e portiamo ad ebollizione, lasciamo per 1'. Mettiamo da parte.
Assemblaggio: tagliamo il pan di spagna in due dischi. Aiutiamoci tenendoli fermi con un cerchio da pasticceria da 22cm. Bagnamoli con lo sciroppo aiutandoci con un pennello da cucina.
Versiamo sulla base di pan di spagna metà della crema-mousse al cioccolato. Livelliamo con una spatola. Mettiamo l'altro disco di pan di spagna, sciroppo anche su questo e terminiamo con la restante crema al cioccolato. Livelliamo e mettiamo in freezer per almeno 3-4 ore. *Io l'ho lasciata tutta la notte e non è successo niente anzi il cioccolato ha sprigionato il suo aroma ancor di più il giorno dopo.
Prepariamo la glassa: facciamo bollire la panna con il miele e la versiamo sul cioccolato spezzettato. Mescoliamo bene e lasciamo intiepidire 10'. Versiamo sulla torta ricoprendola bene.
Lasciamola in frigo per 3ore prima di servire.
Decorate con cocco a scaglie, amarene, violette candite come ho fatto io o con panna montata!

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giovedì 12 settembre 2013

Kalamata - un pò di Grecia che non conoscevo (part.1)

giovedì 12 settembre 2013


Ed eccomi finalmente a raccontarvi le mie vacanze dal punto di visto culinario e non solo, con qualche disavventura.
Questa volta ho deciso di scendere a Kalamata nel Peloponneso. Ammetto di non aver girato granchè durante la settimana in cui ero là ma di essermi goduta sole e mare il più possibile.
Dovrò tornare per girare meglio la regione.
Dunque...sentivo tanto parlare da quasi tutti i miei amici di Kalamata che per un paio di anni ho avuto il rifiuto di andarci ed infatti trovi italiani davvero dovunque (al contrario di Volos dove sono più rari e ci sono più tedeschi a dir la verità).
"E Kalamata di qua", e "non sai quanto si spenda poco nel sud", "e le olive di Kalamata"... che noia mi dicevo. Invece dopo tanto, quasi trascinata dai miei genitori, eccomi anche io il 13 di agosto con 40°C - forse di più - ad imboccare l'autostrada Atene-Lamia e ad infilare caselli autostradali a più non posso (ne avrò passati almeno almeno 20!!!!cioè 20 caselli vi rendete?!) Pensate sia andato tutto liscio come l'olio? Non proprio.
Arrivo non stanca, di più. Sudata come una bestia dalle sei ore di macchina. Come se non bastasse i miei contatti che mi hanno fatto arrivare fino lì mi parlavano sempre di Kyparissia che sta ad altre 2/3 ore da Kalamata, sulla costa opposta. Arrivo e mi dico "beh almeno c'è il resort ad attendermi".
Ed ecco l'amara sorpresa: Apollo era sì il nome dell'hotel ma altro non erano che mini appartamenti in affitto! Il che era un pò diverso da dire "resort" - che tra l'altro il resort Apollo esiste ed è un posto fantastico a vedere dal sito ma sorvoliamo...
Apro la porta e mi sistemo nel mio letto che manco a dirlo è in quella che dovrebbe essere una mini-cucina. 
Delusione spettacolare come capirete. Io che mi ero già fatta il viaggio di stare in resort una settimana (mi sembrava poco 60€ al giorno in effetti) a Kyparissia poi, famosa tra le altre cose per le spiaggia in cui depongono le uova le tartarighe marine...e già sognavo di vedere i tartarughini nascere e correre verso le onde del mare!
Ok ritorno alla realtà. Scopro che alla fine dal balcone si gode comunque di una vista mozzafiato, la spiaggia è gratis con ombrelloni e sdraio, acqua limpida e cristallina, localini sulla spiaggia e vicino a Kalamata per cui un giro in città non si rifiuta mai.
Il posto è Akrogyali che se capitate è davvero un bel paesino, forse per due/tre giorni non di più devo ammettere.

Chi mi ha fatto arrivare lì che fine ha fatto? Beh già dal secondo giorno non abbiamo più scambiato una parola tanto per completare il quadro ma la vacanza ce la siamo goduta e grazie ad un paio di famiglie di Verona (persone fantastiche), ad un bolognese fuori di testa e ad una coppia di albergatori meravigliosi abbiamo passato dei giorni indimenticabili!
Quindi è proprio vero che da una cosa storta ne nasce sempre una buona.
Ho visto piccoli villaggi che sono proprio come quelli delle cartoline.
E voglio parlarvi per primo di un paesino vicino dove siamo stati a cena due sere, in due locali diversi, in cui il cibo è quello vero, autentico che si fa nelle case greche (non il solito souvlaki per intenderci), musica greca che corri a ballare già dalle prime note. Locali in cui il vino è così puro che già dal primo sorso ti senti su di giri.

Il posto si chiama Megali Mantineia. Un paesino con meno di 200anime d'estate e d'inverno praticamente deserto dove i suoi abitanti vivono di coltivazione di olive e sono per lo più pastori.
Vista mozzafiato, stelle cadenti, cibo ottimo in una location completamente in pietra, vicoli stretti e scivolosi dove i muri delle case anche dopo il tramonto bruciano ancora per i raggi del sole che hanno innondato la regione durante le ore diurne.
Ho scoperto che nel sud si usa mangiare la pikilia, ovvero un misto di tutti i piatti del menù. Piccoli assaggi di melanzane con feta cotte nel coccio, capretto al limone, polpettine speziate, patate al forno con alloro, maialino con verdure miste al forno, salsicce, insalata greca e tanto altro. 
I prezzi sono ottimi in tutto il sud (una cena così per 14 persone è costata 9€ a testa e le sere dopo idem).
Ristorante: O lofos (+30 27210 58630) 
Dopo cena consiglio una piccola passeggiata tra le stradine per ammirare la vista su Kalamata che si gode da vari punti panoramici.
E nei prossimi post qualche ricetta ed altre dis-avventure!

lunedì 1 luglio 2013

Pesca e mandorle che bontà!

lunedì 1 luglio 2013


Buon lunedì e buon luglio!!!
Oh che gioia, finalmente l'estate è entrata nel vivo con le sue serate calde (non molto a dire il vero ma già il sole aiuta), le grigliate, i sabati pomeriggio al sole...
E anche la frutta ha cambiato colore: il rosso dell'anguria, l'arancio delle albicocche, le pesche, il giallo del melone...
E proprio con le pesche ho fatto un cake delizioso, estivo da gustare la mattina presto a colazione quando l'aria è ancora fresca e l'afa non si fa sentire. Ma è delizioso anche a metà pomeriggio come snack o addirittura la sera con una pallina di gelato fiordilatte diventa un fine pasto veloce e gustoso se avete ospiti improvvisati.
La ricetta è greca e l'ho trovata sul sito www.gastronomos.gr ma se non avete dimestichezza con il greco (e credo che la maggior parte purtroppo non ce l'abbiano) eccovi la traduzione!

Ingredienti per 1 cake
1/2 bicchiere di spremuta d'arancio
100gr burro a t.a
3 uova bio
80gr zucchero semolato
150gr farina per tutti gli usi (io ho usato la manitoba che avevo in dispensa, provate l'integrale)
1 cucchiaio baking powder o lievito per dolci
2 pesche gialle
150gr farina di mandorle
zucchero di canna

Sbattiamo le uova con lo zucchero finchè non diventerà un composto chiaro. Aggiungiamo a questo punto il burro ed il succo di arancia. 
Continuiamo a mescolare ed aggiungiamo la farina ed il baking (o lievito), aggiungiamo la farina di mandorle ed infine mescoliamo con una spatola.
Bagnamo un foglio di carta da forno e foderiamo uno stampo da cake. 
Versiamo l'impasto e sulla superficie facciamo sprofondare le pesche tagliate a fettine sottili.
Spolveriamo con un pò di zucchero di canna e cuociamo in forno per 40-45' a 180°C controllando con uno stecchino la cottura.

Provatelo assolutamente!!!

martedì 23 aprile 2013

Profumo di mandorla

martedì 23 aprile 2013

Rieccomi! Ci sono.
Vado e vengo ma ci sono. Ho ripreso a cucinare e fare nuovi esperimenti quindi la mente è più attiva che mai. Ma la stanchezza....
Il cambio di stagione non vuole decidersi ad essere definitivo e si passa dall'estate all'autunno nel giro di due giorni...ok lasciatemelo dire "non ci sono più le mezze stagioni". Sacrosanta verità!
Il giardino è invaso da fiori e tulipani vari che mi sono portata dietro da Amsterdam, ho imbiancato casa  aprofittando delle giornate estive che abbiamo avuto la scorsa settimana e persino qualche gita al parco a prendere il sole c'è stata nei week end scorsi.
Naturalmente passo da periodi di letargo più totale a quelli di frenesia più totale, non riuscirò mai a trovare una regola lo so!
Per fortuna ogni tanto mi ritaglio dei pomeriggi ed essendo a casa da sola spadello, cuocio, friggo, emulsiono, affetto trasformando la casa in un campo di battaglia (con buona pace di chi rientra la sera).
Poi però faccio trovare sul tavolo da pranzo una torta come quella di oggi, soffice, profumata e tutti i disastri che combino - in cucina e non (sopratutto fuori dalla cucina) - si dissolvono quando ti prendi un attimo di relax e ti godi una tazza di  the profumato e una fetta di questa torta.
La ricetta è greca e l'ho ripescata in una vecchia rivista che avevo in casa ed è del pasticcere più famoso in Grecia, Stelios Parliaros (se capitate nella capitale greca non perdetevi il suo negozio Sweet Alchemy perchè è una goduria, per gli occhi ed il palato http://www.parliaros.gr)
I suoi dolci sono facili, con pochi ingredienti e si trovano spesso dei tutorial in cui spiega come realizzare tutte le sue preparazioni.
Questa è una delle torte più facili in assoluto e.... è vegan!
Sì perchè la Pasqua per noi è tra pochissimo, il 5 maggio, ed in questo periodo di Quaresima si mangiano molti piatti vegan (e non solo) che vanno sotto la categoria "nistisima", quindi adatti per il "digiuno quaresimale".

Ingredienti per 10 porzioni
250gr farina per tutti gli usi
150gr mandorle bianche intere
160gr olio di semi o e.v.o (che sia un evo leggero altrimenti optate per uno di semi)
160gr succo d'arance fresco
160gr zucchero a velo setacciato
1 cucchiaino baking powder
1 cucchiaino cannella in polvere (io l'ho sostituito con dei semi di vaniglia bourboun)

Facilissima e si prepara in pochissimo: in una boule mettete il succo d'arancia, aggiungete l'olio e lo zucchero a velo. Mescolate bene con una frusta a mano.
Preparate le mandorle tostandone una manciata per guarnire la torta e il resto passatele al mixer trasformandole in una farina sottilissima.
Aggiungiamo la farina, il baking, la vaniglia (o cannella) e la farina di mandorle al composto liquido.
Se dovesse essere troppo denso possiamo aggiungere qualche goccia di latte di soia!
Versiamo in una teglia precedentemente oleata ed infarinata di 20cm o in un cerchio da pasticceria.
Cuociamo nel forno ben caldo a 180°c per almeno 40'-50' controllando con uno stecchino che la torta sia ben cotta.
Buonissima, si conserva per qualche giorno fuori frigo non avendo derivati animali.


giovedì 18 aprile 2013

Revani

giovedì 18 aprile 2013

Periodo di dolci questo. Un pò perchè me li ordinano amici e conoscenti ed un pò perchè si avvicina la Pasqua greca e siamo sempre a trafficare in cucina. Popolo di mangioni come direbbe una cara amica!
Ed è vero...chiacchieriamo fino allo sfinimento e mangiamo fino allo sfinimento. Forse beviamo anche fino allo sfinimento ora che ci penso... ma tant'è. Ce la godiamo insomma, almeno a tavola.
Il dolce di oggi è un dolce che devo ammettere da piccola odiavo. Tipico della regione di Veria, nel nord della Grecia dove passavo tutte le estati prima di trasferirmi verso sud, anche se la sua origine è turca ed è stato poi esteso a tutti i paesi balcanici. Non so perchè ma non concepivo l'idea di mettere lo sciroppo su un cake, per me era già buono così. Perchè diavolo aggiungere uno sciroppo così speziato?
E neanche ora devo ammettere che ci vado troppo d'amore ma ogni tanto in casa spunta l'idea di preparalo ed eccolo qui. Questa volta l'idea di prepararlo mi è venuta da una cena a tema etnico in cui serviva il dolce ed ho deciso di proporre questo perchè mi pareva uno dei dolci "etnici" più soft rispetto ai soliti baklava, kataifi, ladduh indiani e via dicendo...
La versione più semplice è quella del blog http://souvlakiforthesoul.com/2012/06/really-rich-revani-cake che vi consiglio di visitare ed è anche la versione più veloce. Il dolce una volta cotto sembrareà nè più nè meno come uno sponge cake anglosassone su cui si dovrà versare appena sfornato una generosa dose di sciroppo aromatizzato con arance, cannella e chiodi di garofano.
Calorico sì ma se ne mangerete un quadratino (di più dubito che riusciate) non succederà niente!

Ingredienti per ca. 25 porzioni
500gr zucchero semolato
600ml acqua
5 chiodi di garofano
zest di 1 arancio bio
1 stecca di cannella
225gr burro a temperatura ambiente
6 uova
120gr farina 00
175gr semolino sottile
1 cucchiaino baking powder
120gr mandorle finemente tritate o farina di mandorle
1 cucchiaino di semi di vaniglia
2 cucchiai di brandy 
pistacchi per guarnire

Iniziate con il preparare lo sciroppo: 300gr di zucchero, 600ml di acqua messi in una casseruola a fuoco medio. Aggiungete la scorza, la cannella e i chiodi di garofano. Mescolate fino a far sciogliere lo zucchero e lasciate sobbollire per circa 15' mescolando di tanto in tanto.
Preparate il cake sbattendo il burro con le fruste finchè non diventa chiaro e spumoso. Aggiungete lo zucchero rimasto e le uova una ad una.
In una boule mescolate la farina, il semolino ed il lievito. Aggiungetelo al composto di burro e uova sempre mescolando. Aggiungete la farina di mandorle o le mandorle tritate ed infine la vaniglia e il brandy.
Cuocete in una teglia rettangolare o in una circolare di 28cm per circa 40' a 180°c controllando con uno stecchino.
Appena sfornato fate qualche buco sulla superficie con uno stecchino e fateci colare sopra lo sciroppo che oramai si sarà intiepidito.
Guarnite con granella di pistacchio oppure (tanto per farsi del male) con una pallina di gelato alla vaniglia (se poi aveste il gelato kaimaki che si fa solo in Grecia beh allora sareste troppo fortunati perchè merita).

Un ringraziamento speciale a Come'n kitchen per essersi fidati di servire il mio dolce ad una loro cena (e a Niccolò che ho fatto sicuramente impazzire con i miei dubbi)!

sabato 8 dicembre 2012

Sarmadakia

sabato 8 dicembre 2012

Ed è arrivata la neve. Leggera e soffice si è depositata sul giardino, sui tetti delle case, sul balcone e sugli ulivi. 
Ed è arrivata anche la data della discussione di laurea, il 18 dicembre. Non so perchè ma leggendo orario e luogo sul sito della facoltà mi sento improvvisamente svuotata. Come se non sentissi niente per il momento. Uno stop improvviso.
E' come se la neve fosse scesa improvvisamente anche su di me. Che strana sensazione...
Quando aspetti a lungo qualcosa e poi si avvicina il traguardo sembra che niente abbia più importanza. Mi sono sempre distaccata dalle cose poco prima che accadessero, quasi come se non mi importasse più dopo. Penso alle festività natalizie, penso ad altro, al dopo, agli obiettivi per l'anno nuovo ma mi sento fluttuare nel vuoto se penso al presente.
Non so come presentarvi il piatto di oggi, non ho introduzioni, non so spiegarvi perchè ho scelto di condividerlo. Semplicemente l'ha preparato mia mamma qualche giorno fa ed ho deciso di condividerlo essendo periodo di cavoli ed essendo un piatto molto usato nel periodo natalizio un pò in tutti i Balcani e zone limitrofi con nomi diversi: sarmadakia, sarma, serme e via dicendo. 
Ingredienti per 4

  • 300gr di macinato misto
  • 3 pugni di riso carnaroli
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • sale e pepe qb
  • 1 cavolo cappuccio
  • cumino
  • 1 cipolla bianca
  • pinoli ed uvetta
Mettiamo le foglie di cavolo a cuocere in abbondante acqua salata per circa 10' controllando che siano morbide, scoliamole e lasciamo rafreddare. Prepariamo il ripieno mescolando la carne trita, il riso ancora crudo, pinoli ed uvetta (non serve amollarla, si gonfierà in cottura). Aggiungiamo il prezzemolo tritato, la cipolla, sale e abbondante pepe nero ed il cumino. 
Prendiamo le foglie di cavolo e al centro poniamo un pò di ripieno, richiudiamo a portafogli la foglia e adagiamo sul fondo di una pentola leggermente oleata con olio e.v.o. Posizioniamo a formare strati i nostri involtini di cavolo fino a che il ripieno non sarà terminato. Copriamo con un ultimo strato di foglie di cavolo e adagiamo sulla sommità un piatto fondo per fare sì che gli involtini impilati restino compatti. Aggiungiamo acqua fino a coprire per metà gli involtini e lasciamo cuocere per 1 ora circa. Al momento di servire spruzziamo con il succo di limone e con una spolverata di pepe appena macinato.

giovedì 1 novembre 2012

Polpette di zucchine - Kolokithokeftedes

giovedì 1 novembre 2012
Buon mese a tutti! E novembre è iniziato. La serata di ieri era proprio in clima di Halloween: nubifragio a Bologna proprio mentre ero imbottigliata nel traffico per raggiungere casa di Valentina che ci ha ospitato per la serata.
Semafori che saltano, biciclette che sfrecciano nelle pozzanghere, io che avrei voluto la mia tavola da surf per riuscire ad arrivare in orario!
Alla fine i nostri eroi ce l'hanno fatta e mi sono messa anche io ai fornelli per preparare uno degli antipasti. Polpette alle zucchine.
Si fanno in Grecia in tutti i modi, semplici oppure con l'aggiunta di Feta. Ieri le abbiamo fatte nel modo più semplice possibile visto il poco tempo.
Sono un ottimo finger food a mio parere :)
Ingredienti per 8 persone

  • 1/2kg zucchine scure
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • menta
  • 2 cipollotti freschi
  • 200gr di pangrattato
  • 3 cucchiai di farina 00
  • 1/2 bustina di lievito
  • olio e.v.o
  • sale e pepe qb
grazie a Tizi per la foto
Grattuggiamo le zucchine (attenzione alle dita non fate come me che ieri mi sono grattuggiata un dito ok?) e le mettiamo in uno scolapasta con abbondante sale per farle perdere l'acqua di vegetazione. Lasciamole circa 15'. Dopo questo tempo le trasferiamo in una ciotola dove aggiungeremo il pangrattato e la farina, i cipollotti finementi tagliati, la menta e il lievito. Lavoriamo con una forchetta l'impasto aggiungendo l'olio al bisogno. Aggiungiamo sale e pepe a piacere ed infine il prezzemolo tritato.
Con due cucchiai formiamo delle quenelle e mettiamo su una placca da forno ricoperta di carta. 
Inforniamo per 20' a forno ben caldo sui 200°C.
Con un buon vino bianco come il nostro di ieri sera erano ottime!
Fatemi ringraziare Valentina per l'ospitalità e Tiziana "collega" di cucina, nonchè i ragazzi per l'ottima compagnia ed il vino :)

mercoledì 10 ottobre 2012

Risotto ai porri

mercoledì 10 ottobre 2012
Buongiorno. Mercoledì piovoso. Umore sotto i piedi ma in rialzo.
Sembra un bollettino lo so! Ma la vita è come il meteo, prima sole accecante, poi temporali e rovesci e via dicendo.
Proprio così, in questi giorni sono partita col sole, ieri nuvoloso e poi in serata rovesci sparsi. Ma perchè la vita deve essere sempre così altalenante?
Perchè lo scegliamo noi. Basta non farsi troppi pensieri, smetterla di considerare troppo le persone che non lo meritano e dire di più "ti voglio bene" ai nostri amici!
E stamattina mi sono svegliata proprio così, dopo una notte quasi insonne, piena di pensieri sul futuro all'alba è bastato sentire un amico per svegliarmi col sorriso.
Forse non basterà per tutta la giornata, qualcuno ci metterà i bastoni tra le ruote ma chi se ne frega!
Basta coi complessi, basta cercar di vedere sempre tutto rose e fiori. Se qualcosa non va prendiamone atto. Punto.
Ed agiamo di conseguenza.
Tutto questo per dire che ci sono progetti importanti in vista, idee nuove, molta carne al fuoco insomma! E ben vengano le preoccupazioni se sono positive, dettate dall'euforia.
Chi non le condivide...prego, quella è la porta. Si accomodi fuori.
Quindi eccoci al piatto di oggi, preparato ieri per la famiglia prima di volare fuori a pranzo. Un risotto delicato, gustoso e di stagione con i porri.
Io sono anni che non mangio cipolle, aglio, porri e via dicendo ma questo l'ho voluto provare appena fatto ed era buonissimo.
L'ho preparato in versione vegana, quindi no burro e no formaggio per la mantecatura.
Preparatelo come vi pare sia nel modo classico che con la variante vegan (era un esperimento per una cena che dovrò preparare).
Ingredienti per 4 persone

  • 320gr di riso arborio
  • 2 porri
  • 1 carota
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • olio e.v.o
  • sale e pepe qb
  • acqua qb
Facciamo scaldare un filo d'olio in una pentola ampia, meglio se un tegame largo.
Aggiungiamo la carota tritata finemente e i porri tagliati a rondelle non troppo sottili, circa 1dito di larghezza calcolate. Facciamo stufare leggermente a fuoco basso. Attenzione a non bruciare i porri!
Sfumiamo fuori dal fuoco con il vino e riportiamo sul fornello per far evaporare l'alchol. Aggiungiamo il riso e lasciamo tostare qualche istante.
Aggiungiamo poco alla volta l'acqua (se avete tempo preparate un brodo vegetale, ma non usate il dado!) e iniziamo la cottura del riso mescolando sempre delicatamente con un cucchiaio di legno.
Proseguiamo aggiungendo l'acqua man a mano che il riso assorbe il liquido.
Aggiustiamo di sale e spolveriamo con una generosa manciata di pepe.
Serviamo con un filo d'olio e qualche ciuffo di prezzemolo.
Naturalmente se non siete vegani mantecate fuori dal fuoco con una noce di burro!
Ottimo e delicato

martedì 2 ottobre 2012

Hummus dip

martedì 2 ottobre 2012
Quante novità porta con sè ottobre. Si ricomincia tutto, si riprende il ritmo. Settembre è sempre un mese un pò di passaggio per me.
Ottobre con le tiepide giornate al sole, i scrosci di pioggia improvvisi, i dolci sfornati al pomeriggio tornati dal lavoro... Ma arrivano anche novità lavorative per fortuna!
Stamattina ero presa da una strana euforia. Chi mi conosce bene sa che ho questi sprazzi di umore a mille ogni tanto, senza apparenti motivi.
Oggi è bastato parlare con un amico e passare la mattina a leggere al sole. Basta poco per ricaricarsi. E per pranzo mentre aspettavo che le melanzane imam bayldi si cuocessero ho pensato di preparare un sfizioso snack. Buonissimo come dip ma anche da spalmare sui crostini caldi. 
Mi erano rimasti dei ceci da domenica. Erano lì in frigo e non sapevo se trasformarli in burger di ceci oppure riciclarli con la pasta.
Alla fine ho deciso di preparare l'hummus. Tipicamente mediorientale ma anche in Grecia si utilizza molto come mezè. 
Ecco come si fa
Ingredienti per 4 persone:

  • 250gr di ceci già cotti
  • 1 cucchiaio di tahini (pasta di sesamo)
  • succo di 1/2 limone
  • 125ml di acqua calda
  • sale e pepe qb
  • 1 pizzico di cumino in polvere
  • curry (se vi piace)
  • un ciuffo di prezzemolo
Come si fa
Allora è davvero veloce e semplice. Prendiamo i ceci che dovranno essere stati cotti in precedenza. Li mettiamo nel frullatore. Aggiungiamo la pasta di sesamo, tahini, che si trova facilmente nei negozi etnici. Sale e pepe quanto basta, poi assaggiando regolerete. Il succo di limone. Diamo una prima frullata fino a ridurlo in crema. Se serve aggiungete l'acqua per aiutarvi a frullare il composto.Aggiungiamo un filo d'olio e il cumino. 
Se vi piace potete aggiungere anche un pizzico di curry.
Ultima frullata.
Assaggiate di sale e pepe e servite con un pò di prezzemolo tritato.
Se vengono amici a cena è un ottimo aperitivo. Facile ed economico.

lunedì 17 settembre 2012

Karidopita - torta di noci greca

lunedì 17 settembre 2012
Amici! 
Non sapete l'entusiasmo di questi giorni che mi ha contagiato.
Venerdì finalmente ho finito gli esami e ora sono in fase tesi. Ok l'argomento non è dei più simpatici, il terrorismo, ma almeno me lo sono scelta io!
E poi è un clima di generali novità...ma non dico nulla per ora :)
Ieri mi sono ritagliata una giornata per me come non facevo da tanto. Mi sono alzata con calma, ho preparato la colazione per la famiglia e poi mi sono chiusa in cucina.
Zuppa di lenticchie e poi una torta...che dire...
Per smaltirla poi una bel pomeriggio in agriturismo a fare una bella camminata in mezzo alla natura!
Nella versione originaria questa torta prevede uova, burro, sciroppo. 
Insomma ero armata di tutte le buone intenzioni e volevo prepararla secondo il metodo di S.Parliaros che è uno se non il pasticcere per eccellenza in Grecia. State tranquilli ho intenzione di provare diversi suoi piatti (anche salati sì) in questo lungo inverno che ci aspetta quindi...
Beh dicevo volevo preparare sciroppo e tutto secondo tradizione poi mi son detta "perchè stare a mettere 5uova?"
Sono un pò fissata con le uova nei dolci, sopratutto torte e cake in generale. Non mi piace che abbiano troppe uova, e neanche troppo burro.
Quindi ho ripescato la versione vegan, cioè quella che usiamo quando è periodo di digiuno tipo Quaresima o altro. No latte, no uova e no burro.
E vi dirò che è anche meglio perchè si conserva di più, costa meno e anche se non avete questi ingredienti in casa la potete preparare tranquillamente.
Eccola qui e ditemi se dalla foto ha nulla da invidiare alla versione "normale" (certo qui non ci sta lo sciroppo, non pretendiamo troppo!)


Ingredienti per 10 porzioni
4 tazze di farina 00
30 noci sgusciate e frantumate
1 tazza e 1/2 di zucchero bianco
2 tazze di acqua tiepida
1 tazza di olio di oliva
1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
2 cucchiaini di cannella in polvere
3 cucchiaini di lievito per dolci
la scorza di un limone bio gratuggiata
1 bicchierino di cognac

Mescoliamo in una ciotola capiente la farina, cannella e chiodi di garofano e il lievito e mescoliamo una prima volta. 
Poco alla volta aggiungiamo l'olio, lo zucchero e le noci che in precedenza avremo sgusciato e frantumato grossolanamente con le mani.

Mescoliamo energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi e aggiungiamo lentamente l'acqua sempre mescolando.
Aggiungiamo il cognac e la scorza di limone gratuggiata.
Versiamo il composto in una teglia rettagolare che avremo in precedenza leggermente unto con un pò di olio.
Mettiamo in forno ventilato a cuocere a 180°C per circa 60-70' controllando con uno stuzzicadenti che la torta sia ben cotta all'interno.
Possiamo servire la torta tiepida con un filo di miele oppure lasciarla rafreddare per il giorno dopo che sarà ancora meglio!

sabato 28 luglio 2012

Mpriam - verdure stufate

sabato 28 luglio 2012
Bentornato caldo!
Il piacere di godersi le giornate lunghe, quei pomeriggi in cui la siesta è un richiamo irresistibile, la frutta fresca come melone e cocomero, i ghiccioli di frutta...
L'estate è la stagione dei sensi per me. La vista deliziata dai tramonti violacei sul mare, il gusto con la freschezza della frutta di stagione, il tatto stuzzicato al contatto con la sabbia calda che ti scotta i piedi, l'udito con il rumore delle onde che ti cullano mentre dormi sulla spiaggia, l'olfatto con gli odori delle sagre di paese... istantanee delle mie estati.
Per rimanere in tema oggi vi propongo un piatto greco, il briam.
Si tratta di verdure stufate, passate in forno. Può assomigliare ad una ratatoiulle per capirci.
Fa da ottimo contorno se lo cuociamo qualche ora prima e lasciamo riposare le verdure prima di servirle.
Ed ecco come si prepara:
Ingredienti

  • 1 melanzana tonda
  • 2 zucchine chiare
  • 500gr di pomodori grappolo
  • 1/2 tazza di olio e.v.o
  • sale e pepe qb
  • 3 patate medie
  • 1 carota
  • 2 peperoni rossi o gialli
  • 2 cipolle
  • 1/2 mazzetto di prezzemolo
Come si fa
Tagliamo subito la melanzana a cubetti, saliamo e lasciamo circa 30' a macerare per perdere l'acqua che la renderebbe amara.
Tagliamo le altre verdure a rondelle: la carota, le zucchine, le patate a cubetti, cipolle, peperoni. 
Mescoliamo bene tutte le verdure in una boule, saliamo, pepiamo e aggiungiamo i pomodori a cubetti.

Aggiungiamo l'olio e mescoliamo.
Mettiamo in una teglia da forno dai bordi alti, copriamo con carta d'alluminio e cuociamo nel forno a 220°c per 30'.
Togliamo la carta e cuociamo altri 30' a 180°C.
Servito caldo va d'amore e daccordo con la Feta!

Un buon modo per ragruppare le verdure che vi sono rimaste in giro.
Buon week end a tutti e grazie mille dei commenti!!!
Non avrei mai pensato di ricevere così tanti commenti positivi da tutti voi :)

mercoledì 25 luglio 2012

Gemista - verdure ripiene alla greca

mercoledì 25 luglio 2012
Ma che freddo fa! Che freddo a Bologna questi giorni. C'è chi è contento, almeno l'afa per qualche ora ci ha lasciato. Ma io la notte, a fine luglio, dormire con la finestra chiusa e il lenzuolino...non ci sto!
Ma per fortuna il meteo corre in mio soccorso e il caldo africano sta per tornare!!! :)
Ieri sera ho avuto una piacevole cena con un gruppo di amiche, una bella tavolata di otto donne. E dove andare?
Pizza no. Asiatico sapete che non fa per me....Dunque ci siamo convertite al greco!
Sì ma a Bologna mangiare davvero bene greco è difficile, nonostante stiano fiorendo pseudoristoranti greci in ogni angolo.
Per caso qualche giorno fa sono incappata in una zona impensabile, case in costruzione, leggermente in periferia e mi ritrovo davanti un'insegna "cucina greca". Ho storto il naso e ho tirato dritto.
Ci ricapita mio padre e scopro che è un posto aperto da un ragazzo che conosco.
Detto fatto prenoto per la nostra cena e ci ritroviamo a cenare sotto un gazebo, lontano dal traffico, con carni alla griglia, una serie di antipasti misti fantastici (tzatziki, melitsanosalata, feta, olive, polpettine di ceci...), pita, retsina il vino greco aromatizzato con resina, un baklava che si scioglieva in bocca...che dire! Il tutto per 17€ a testa.
Beh se siete a Bologna segnatevi il posto: Delogo, via Zaccherini Alvisi 19 Bologna.
Ancora in fase di rodaggio, aperto da dieci giorni forse meno ma un posto su cui puntare con tavolini all'aperto, prezzi adatti a tutti, ampia scelta anche per gli amici vegetariani e vegani (ci sono infatti piatti a base di melanzane, verdure ripiene di riso, involtini di foglia di vite, polpette di ceci).

E proprio un piatto vegano e greco classico che vi propongo oggi: gemista. Ovvero verdure ripiene con riso.
Ecco come si fanno. Io ho usato i peperoni ma si possono usare anche zucchine oppure pomodori tondi.

  • 4 peperoni (gialli, rossi, verdi)
  • 200gr di riso carnaroli
  • 1 cipolla bianca
  • 1 manciata di uvetta bionda
  • 1 manciata di pinoli
  • 3/4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
  • un pizzico di pepe e uno di sale
  • prezzemolo
Come si fa:
Svuotare i peperoni incidendo la parte superiore e tagliandola come se fosse un coperchio. Togliere i semi. Mettere il riso a cuocere e quando è pronto metterlo un attimo da parte.
In un tegame far saltare i pinoli, aggiungere l'olio, la cipolla finemente tritata, l'uvetta che in precedenza avremo messo in ammollo con un pò di acqua tiepida.
Lasciamo andare la cipolla e il resto per qualche minuto finchè non sarà apassita.
Aggiungiamo il riso nel tegame, mescoliamo bene.
Saliamo e pepiamo. Aggiungiamo qualche ciuffo di prezzemolo. Con questo composto riempiamo i peperoni e li chiudiamo con la parte superiore tagliata in precedenza.
Mettiamo i peperoni in una pirofila leggermente unta con olio extra vergine.
Mettiamo nel forno ventilato a 180°c per circa 30/40, controllando la cottura delle verdure con una forchetta.

sabato 14 luglio 2012

Imam bayildi

sabato 14 luglio 2012
Ed eccoci all'ennesimo sabato di fuoco. Per fortuna qui soffia un leggero vento che rende piacevole persino stare in giardino a prendere il sole.
I giorni che mi separano dalla Grecia sono sempre meno e una strana agitazione si è impossessata di me negli ultimi giorni.
Oggi avevo voglia di qualcosa di gustoso e che fosse rigorosamente greco.
Beh insomma origini turche diciamo la verità ma è uno tra i piatti più conosciuti ed apprezzati in Grecia dove con le melanzane si fa veramente di tutto.
Piatto semplice, molto gustoso dove un ruolo base è giocato dalla qualità dell'olio. Se non è buono allora non mettetevi neppure a farlo!
Infatti rientra tra i piatti chiamati "laderà" ovvero "oliati" per rendere l'idea. Si mangiano nei periodi di digiuno in cui la carne è esclusa e quindi sono perfetti per gli amici vegani!
Ecco come si prepara:


Ingredienti per 4 persone
4 melanzane lunghe
3 pomodori tondi
1 cipolla media bianca
olio extravergine circa 5cucchiai
5 patate medie a pasta gialla
un pizzico di sale
un pizzico di pepe
qualche ciuffo di prezzemolo

Come si fa
Pelare e tagliare le patate a spicchi. Metterle in acqua fredda per non farle annerire. Nel frattempo tagliare le melanzane per il lungo, con un cucchiaio estrarne la polpa e metterla in una padella antiaderente con un filo d'olio. Far soffriggere con la cipolla tagliata molto sottile a cubetti. Unire il sale e il pepe. A piacere si può aggiungere uno spicchio d'aglio per far insaporire di più il piatto.
Far cuocere la polpa di melanzane per qualche minuto, circa 5' a fiamma bassa. Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e solo alla fine aggiungere il prezzemolo finemente tritato.
Farcire le melanzane con la polpa. Metterle in una teglia con il restante olio e aggiungere gli spicchi di patate precedentemente tagliati.
Cuocere in forno a 200°c per circa 30' controllando la cottura delle melanzane e delle patate.

Per ovviare al problema del caldo consiglio di regolarsi con l'olio ad occhio. Io non ho usato l'aglio e sopratutto lasciate riposare le vostre melanzane prima di servirle. Assorbiranno meglio l'olio e sono ottime anche a temperatura ambiente.
Buon sabato a tutti :)

lunedì 23 aprile 2012

Grigliata della nostalgia

lunedì 23 aprile 2012
Rieccomi al lavoro in un grigio lunedì bolognese. Tutte le volte che torno dall'estero che sia in nave o in aereo trovo come benvenuto un calo di temperatura di minimo 10°C o il più delle volte un acquazzone che solo l'arca di Noè ci salverebbe.
E così pure questa volta di ritorno dalla Grecia - tanto per cambiare. I termosifoni sono accesi (ho provato a tenerli spenti 2gg ma ho iniziato a sentire i primi sintomi di un raffreddamento!), i fiori in giardino non si decidono a spuntare e sembrano in standby da quando sono partita all'inizio del mese :(
Le previsioni parlano sempre di questo fantomatico assaggio d'estate ma io ancora non ho visto un raggio di sole...
E quindi ieri un pò perchè era domenica e volevo prendermela con comodo, un pò perchè avevo voglia di qualcosa di estivo ho preparato la mia griglia e mi sono messa di pazienza a preparare totani e polpo grigliati!
L'odissea per prendere questo pesce! Sabato mattina bella fresca mi alzo e vado con mamà in pescheria. Bene adocchio un paio di pesci che fanno per me e mentre aspetto che mi puliscano i frutti di mare mi passa tranquillamente davanti una tipa sui 35anni, acida più di un limone acerbo e tranquillamente mi spinge da parte tanto da farmi barcollare (ok ero apoggiata ad un carrello ecco il perchè dell'equilibrio precario). Bah richiamo la sua attenzione sul fatto e neanche aspettasse il momento giusto per sfogarsi inizia a darmi della repressa, a dirmi che ho dei gravi problemi e che lei è incinta. Ok scusa se non ho visto la tua pancia ma il fatto che sei incinta non giustifica che sei una cafona le rispondo. Niente da fare, interviene suo marito (?) che si avvicina pericolosamente al banco del pesce col loro mini chiuaua (sapete ho un cane ma questa tendenza a trattarli come bambini e la poca igiene che a volte si manifesta portandoli a spasso in supermercati o ristoranti mi urta) e inizia ad infamarmi pure lui.
Cavolo ma perchè non torniamo più a dire "permesso", "mi scusi", "grazie"...sono cose stupide ma la gente non ci fa più caso. Inutile che ci lamentiamo di come va il mondo se nel nostro piccolo crediamo ci sia tutto dovuto.
Va beh, discorsi da bacchettona vero?
Passiamo al pesce che è meglio direte voi! Certo :)
Allora premetto che le foto finchè non mi ristabiliscono la linea internet non riuscirò a postarle scrivendo dal pc dell'ufficio :(
Come si fa
Dunque è semplicissimo: ho preso 4 totani belli grandi, puliti all'interno ed incisi nella parte superiore. I ciuffi tolti e grigliati da parte.
Lo stesso col polpo. Siccome era bello grande e fresco ho dovuto dargli una sbollentata in pentola e lasciato riposare circa 30' con la sua acqua di cottura. Dopo di che tagliati i tentacoli (una parte, il resto preparerò un'insalata in settimana), asciugati, cosparsi co un filo d'olio e messi sulla griglia ben calda.
I totani hanno bisogno di circa 20' di cottura, rigirandoli a metà del tempo o comunque in base alla vostra preferenza. Per il polpo che è già cotto bastano 10' solo per fargli prendere colore.
Da parte ho preparato l'emulsione con il succo di 1/2 limone, olio ad occhio versato a filo. Sbattuto con una forchetta, aggiunto un ciuffo di aneto (l'avevo preso in Grecia e mi era avanzato a casa) sminuzzato, aggiustato di sale e pepe.
Quando il pesce è pronto cospargete la salsa sopra. Questa emulsione va bene con qualsiasi pesce alla griglia e se non vi piace l'aneto potete mettere il prezzemolo oppure la menta fresca o entrambi!
Spero di mettere presto le foto!
Intanto vi auguro una felice settimana.
Baciotti
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