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venerdì 30 maggio 2014

Zazà Ramen - il Giappone a Milano

venerdì 30 maggio 2014
condimenti al tavolo



Ci sono posti dove passi una volta per caso. Ci ripassi e dici "carino, chissà". Poi arriva l'occasione e ritrovandoti in zona dici "Ecco, vorrei andare lì."Con Zazà è capitato così.
Ci sono passata mesi fa per caso. Che nome cuorioso ho pensato e ho tirato dritto.
Poi ci sono ripassata ed era pieno. Ieri mi trovavo in zona Moscova per una conferenza e gira che ti rigira si fanno le 20.
Uhm. Aperitivo in zona non mi fa impazzire, prezzi alti e troppa apparenza. Pizza. No, sono solo franchising tristissimi.
Lampo di genio e mi ricordo di quel posto. Zazà Ramen.
Convinco il mio amico Paolo solo con la parola "ramen" e ci ritroviamo in via Solferino.
Ora, definirlo noodle bar è riduttivo.
Ambiente rilassante, lineare, ben studiato. Arriviamo e la responsabile di sala ci propone di sederci al bancone.
Ottimo. Avrete una visuale perfetta sulla cucina. Ci facciamo consigliare sulla scelta da Davide, simpatia toscana e pazienza infinita alle mie mille domande. 
Intanto la scelta: ramen normali o integrali. Optiamo per i normali. 
Il brodo ha tre varianti: 
Shoyu - a base di salsa di soia 
Shio: leggermente saporito, un brodo più chiaro.
Miso: pasta di semi di soia fermentati.
Scegliamo entrambi versione shoyu. Io opto per i ramen con maiale e cavolo cinese. Non sono molto convinta sulla presenza di uovo morbido. Decido di provarlo ed in effetti era ottimo.
Carote, cavolo e cipollotto completano il piatto.
Paolo sceglie ramen con manzo, funghi e cipolla rossa caramellata. Provo un fungo ed è buonissimo.
Aggiungo al mio piatto una dose generosa di peperoncino mixato con altre spezie e semi di sesamo nero. Dà un tocco speziato al piatto che è l'ideale secondo me.
Da bere scegliamo un vino rosato e una birra giapponese.
Ottimo.
Il menù non è troppo articolato ed è un fatto da aprezzare. Il modo migliore secondo me è concentrarsi sui ramen almeno la prima volta, se si ordinano antipasti ci si concentra forse meno sui sapori e sulla completezza del piatto. 
ramen maiale e cavolo cinese
Mi incuriosisce molto la sezione dolci ma dopo un pomeriggio passato in bakery decido che forse non è il caso. Peccato l'idea del cheesecake giapponese continua a ronzarmi in testa.
Ottima scusa per tornarci!
Prezzo totale 35€ in due, ottimo considerando la zona ma soprattutto che è un piatto completo con pasta, proteine (potete scegliere con carne, pesce o vegetariano), verdure. Ideale secondo me nella stagione fredda. Bisognerebbe provare la versione fredda.
Ne resto così entusiasta che oggi chiacchierando con una ragazza inglese glielo consiglio per portarci a cena suo marito!

PRO: tutto, dal clima che si respira (rilassato e cordiale), alla pulizia, precisione nel servizio e cortesia. Ti senti a casa.
CONTRO: mancanza di parcheggio nelle immediate vicinanze (se proprio dobbiamo trovare qualcosa che non vada)

Zazà Ramen
via solferino 48, Milano
02 3679 9000 
www.zazaramen.it


giovedì 18 aprile 2013

Revani

giovedì 18 aprile 2013

Periodo di dolci questo. Un pò perchè me li ordinano amici e conoscenti ed un pò perchè si avvicina la Pasqua greca e siamo sempre a trafficare in cucina. Popolo di mangioni come direbbe una cara amica!
Ed è vero...chiacchieriamo fino allo sfinimento e mangiamo fino allo sfinimento. Forse beviamo anche fino allo sfinimento ora che ci penso... ma tant'è. Ce la godiamo insomma, almeno a tavola.
Il dolce di oggi è un dolce che devo ammettere da piccola odiavo. Tipico della regione di Veria, nel nord della Grecia dove passavo tutte le estati prima di trasferirmi verso sud, anche se la sua origine è turca ed è stato poi esteso a tutti i paesi balcanici. Non so perchè ma non concepivo l'idea di mettere lo sciroppo su un cake, per me era già buono così. Perchè diavolo aggiungere uno sciroppo così speziato?
E neanche ora devo ammettere che ci vado troppo d'amore ma ogni tanto in casa spunta l'idea di preparalo ed eccolo qui. Questa volta l'idea di prepararlo mi è venuta da una cena a tema etnico in cui serviva il dolce ed ho deciso di proporre questo perchè mi pareva uno dei dolci "etnici" più soft rispetto ai soliti baklava, kataifi, ladduh indiani e via dicendo...
La versione più semplice è quella del blog http://souvlakiforthesoul.com/2012/06/really-rich-revani-cake che vi consiglio di visitare ed è anche la versione più veloce. Il dolce una volta cotto sembrareà nè più nè meno come uno sponge cake anglosassone su cui si dovrà versare appena sfornato una generosa dose di sciroppo aromatizzato con arance, cannella e chiodi di garofano.
Calorico sì ma se ne mangerete un quadratino (di più dubito che riusciate) non succederà niente!

Ingredienti per ca. 25 porzioni
500gr zucchero semolato
600ml acqua
5 chiodi di garofano
zest di 1 arancio bio
1 stecca di cannella
225gr burro a temperatura ambiente
6 uova
120gr farina 00
175gr semolino sottile
1 cucchiaino baking powder
120gr mandorle finemente tritate o farina di mandorle
1 cucchiaino di semi di vaniglia
2 cucchiai di brandy 
pistacchi per guarnire

Iniziate con il preparare lo sciroppo: 300gr di zucchero, 600ml di acqua messi in una casseruola a fuoco medio. Aggiungete la scorza, la cannella e i chiodi di garofano. Mescolate fino a far sciogliere lo zucchero e lasciate sobbollire per circa 15' mescolando di tanto in tanto.
Preparate il cake sbattendo il burro con le fruste finchè non diventa chiaro e spumoso. Aggiungete lo zucchero rimasto e le uova una ad una.
In una boule mescolate la farina, il semolino ed il lievito. Aggiungetelo al composto di burro e uova sempre mescolando. Aggiungete la farina di mandorle o le mandorle tritate ed infine la vaniglia e il brandy.
Cuocete in una teglia rettangolare o in una circolare di 28cm per circa 40' a 180°c controllando con uno stecchino.
Appena sfornato fate qualche buco sulla superficie con uno stecchino e fateci colare sopra lo sciroppo che oramai si sarà intiepidito.
Guarnite con granella di pistacchio oppure (tanto per farsi del male) con una pallina di gelato alla vaniglia (se poi aveste il gelato kaimaki che si fa solo in Grecia beh allora sareste troppo fortunati perchè merita).

Un ringraziamento speciale a Come'n kitchen per essersi fidati di servire il mio dolce ad una loro cena (e a Niccolò che ho fatto sicuramente impazzire con i miei dubbi)!

sabato 8 dicembre 2012

Sarmadakia

sabato 8 dicembre 2012

Ed è arrivata la neve. Leggera e soffice si è depositata sul giardino, sui tetti delle case, sul balcone e sugli ulivi. 
Ed è arrivata anche la data della discussione di laurea, il 18 dicembre. Non so perchè ma leggendo orario e luogo sul sito della facoltà mi sento improvvisamente svuotata. Come se non sentissi niente per il momento. Uno stop improvviso.
E' come se la neve fosse scesa improvvisamente anche su di me. Che strana sensazione...
Quando aspetti a lungo qualcosa e poi si avvicina il traguardo sembra che niente abbia più importanza. Mi sono sempre distaccata dalle cose poco prima che accadessero, quasi come se non mi importasse più dopo. Penso alle festività natalizie, penso ad altro, al dopo, agli obiettivi per l'anno nuovo ma mi sento fluttuare nel vuoto se penso al presente.
Non so come presentarvi il piatto di oggi, non ho introduzioni, non so spiegarvi perchè ho scelto di condividerlo. Semplicemente l'ha preparato mia mamma qualche giorno fa ed ho deciso di condividerlo essendo periodo di cavoli ed essendo un piatto molto usato nel periodo natalizio un pò in tutti i Balcani e zone limitrofi con nomi diversi: sarmadakia, sarma, serme e via dicendo. 
Ingredienti per 4

  • 300gr di macinato misto
  • 3 pugni di riso carnaroli
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • sale e pepe qb
  • 1 cavolo cappuccio
  • cumino
  • 1 cipolla bianca
  • pinoli ed uvetta
Mettiamo le foglie di cavolo a cuocere in abbondante acqua salata per circa 10' controllando che siano morbide, scoliamole e lasciamo rafreddare. Prepariamo il ripieno mescolando la carne trita, il riso ancora crudo, pinoli ed uvetta (non serve amollarla, si gonfierà in cottura). Aggiungiamo il prezzemolo tritato, la cipolla, sale e abbondante pepe nero ed il cumino. 
Prendiamo le foglie di cavolo e al centro poniamo un pò di ripieno, richiudiamo a portafogli la foglia e adagiamo sul fondo di una pentola leggermente oleata con olio e.v.o. Posizioniamo a formare strati i nostri involtini di cavolo fino a che il ripieno non sarà terminato. Copriamo con un ultimo strato di foglie di cavolo e adagiamo sulla sommità un piatto fondo per fare sì che gli involtini impilati restino compatti. Aggiungiamo acqua fino a coprire per metà gli involtini e lasciamo cuocere per 1 ora circa. Al momento di servire spruzziamo con il succo di limone e con una spolverata di pepe appena macinato.

mercoledì 31 ottobre 2012

Iç pilav - pilaf alla turca

mercoledì 31 ottobre 2012
Giorni frenetici questi. La ricerca di lavoro sta diventando un'occupazione a tempo pieno! Dovrebbero darmi il minimo sindacale solo per il tempo che perdo a leggere gli annunci e a mandare c.v...
Sembra di essere entrati in un girone infernale. Se ne uscirà mai?
Io come da mia abitudine ho un piano B (ma anche C, D...) e chissà tra qualche mese da dove posterò le mie ricette! Un'idea ce l'ho ma non lo sa praticamente nessuno se non tre amici carissimi. Bocche cucite e dita incrociate diciamo.
Questa sera è Halloween, premetto che non posterò niente di mostruoso o simile perchè non mi piace sta festa. Non sono contraria ma non è una cosa che mi appartiene, è anglosassone. Mi bastano e avanzano le tradizione greche e italiane, se ci infilo un'altra cultura non ci esco più....
Piuttosto il piatto di oggi, che ho preparato ieri a pranzo, è una preparazione turca che ho mangiato svariate volte sia in Grecia che durante i viaggi ad Istanbul. Pilav con uvetta, pinoli e spezie.
L'ho tirato fuori dai ricordi di viaggio perchè sto meditando una capatina in Turchia... ho voglia di spezie, bazar, di gite sul Bosforo e di serate a piazza Taksim.
Ok si vede che è stato il viaggio che più mi ha segnata? Sì decisamente sì.
Ecco quindi la versione che ho provato l'ultima sera in un locale tipico di via Istiklal (spero di non aver sbagliato a scrivere il nome).
Ingredienti per 4

  • 240gr di riso (io avevo solo l'arborio)
  • 1 cipolla bionda
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • sale e pepe nero
  • una manciata di pinoli
  • una manciata d'uvetta ammollata in acqua tiepida
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 noce di burro

Facciamo tostare i pinoli per prima cosa, togliamo l'uvetta ammollata dall'acqua e asciughiamola. Uniamola ai pinoli. In una casseruola mettiamo la cipolla tagliata finemente a stufare con un goccio di acqua. Quando sarà pronta la cipolla aggiungiamo il riso e facciamo tostare. Iniziamo ad aggiungere l'acqua oppure il brodo vegetale. Proseguiamo finchè il riso non è quasi cotto. Aggiungiamo i pinoli e l'uvetta. Sale e pepe in abbondanza. Sminuzziamo il prezzemolo e aggiungiamolo.

spegniamo il fuoco e copriamo con un canovaccio e poi con il coperchio, lasciando la pentola per 2-3'. Scopriamo e aggiungiamo una noce di burro. Mescoliamo bene e mettiamo un pizzico di cannella.
Ora io l'ho mangiato come contorno ad un piatto di carne speziata ed era buonissimo. Se uno ha fretta o poca voglia di preparare altro lo si può mangiare anche da solo.
Olio non c'è perchè come mi spiearono ad Istanbul l'olio di oliva per loro è una cosa molto da ricchi e la maggior parte della popolazione utilizza o l'olio di semi di girasole (per chilometri interi ho visto solo campi di girasole credetemi) oppure il burro (di bufala per lo più). 
Per chi festeggia Buon Halloween! :) 

martedì 2 ottobre 2012

Hummus dip

martedì 2 ottobre 2012
Quante novità porta con sè ottobre. Si ricomincia tutto, si riprende il ritmo. Settembre è sempre un mese un pò di passaggio per me.
Ottobre con le tiepide giornate al sole, i scrosci di pioggia improvvisi, i dolci sfornati al pomeriggio tornati dal lavoro... Ma arrivano anche novità lavorative per fortuna!
Stamattina ero presa da una strana euforia. Chi mi conosce bene sa che ho questi sprazzi di umore a mille ogni tanto, senza apparenti motivi.
Oggi è bastato parlare con un amico e passare la mattina a leggere al sole. Basta poco per ricaricarsi. E per pranzo mentre aspettavo che le melanzane imam bayldi si cuocessero ho pensato di preparare un sfizioso snack. Buonissimo come dip ma anche da spalmare sui crostini caldi. 
Mi erano rimasti dei ceci da domenica. Erano lì in frigo e non sapevo se trasformarli in burger di ceci oppure riciclarli con la pasta.
Alla fine ho deciso di preparare l'hummus. Tipicamente mediorientale ma anche in Grecia si utilizza molto come mezè. 
Ecco come si fa
Ingredienti per 4 persone:

  • 250gr di ceci già cotti
  • 1 cucchiaio di tahini (pasta di sesamo)
  • succo di 1/2 limone
  • 125ml di acqua calda
  • sale e pepe qb
  • 1 pizzico di cumino in polvere
  • curry (se vi piace)
  • un ciuffo di prezzemolo
Come si fa
Allora è davvero veloce e semplice. Prendiamo i ceci che dovranno essere stati cotti in precedenza. Li mettiamo nel frullatore. Aggiungiamo la pasta di sesamo, tahini, che si trova facilmente nei negozi etnici. Sale e pepe quanto basta, poi assaggiando regolerete. Il succo di limone. Diamo una prima frullata fino a ridurlo in crema. Se serve aggiungete l'acqua per aiutarvi a frullare il composto.Aggiungiamo un filo d'olio e il cumino. 
Se vi piace potete aggiungere anche un pizzico di curry.
Ultima frullata.
Assaggiate di sale e pepe e servite con un pò di prezzemolo tritato.
Se vengono amici a cena è un ottimo aperitivo. Facile ed economico.

sabato 14 luglio 2012

Imam bayildi

sabato 14 luglio 2012
Ed eccoci all'ennesimo sabato di fuoco. Per fortuna qui soffia un leggero vento che rende piacevole persino stare in giardino a prendere il sole.
I giorni che mi separano dalla Grecia sono sempre meno e una strana agitazione si è impossessata di me negli ultimi giorni.
Oggi avevo voglia di qualcosa di gustoso e che fosse rigorosamente greco.
Beh insomma origini turche diciamo la verità ma è uno tra i piatti più conosciuti ed apprezzati in Grecia dove con le melanzane si fa veramente di tutto.
Piatto semplice, molto gustoso dove un ruolo base è giocato dalla qualità dell'olio. Se non è buono allora non mettetevi neppure a farlo!
Infatti rientra tra i piatti chiamati "laderà" ovvero "oliati" per rendere l'idea. Si mangiano nei periodi di digiuno in cui la carne è esclusa e quindi sono perfetti per gli amici vegani!
Ecco come si prepara:


Ingredienti per 4 persone
4 melanzane lunghe
3 pomodori tondi
1 cipolla media bianca
olio extravergine circa 5cucchiai
5 patate medie a pasta gialla
un pizzico di sale
un pizzico di pepe
qualche ciuffo di prezzemolo

Come si fa
Pelare e tagliare le patate a spicchi. Metterle in acqua fredda per non farle annerire. Nel frattempo tagliare le melanzane per il lungo, con un cucchiaio estrarne la polpa e metterla in una padella antiaderente con un filo d'olio. Far soffriggere con la cipolla tagliata molto sottile a cubetti. Unire il sale e il pepe. A piacere si può aggiungere uno spicchio d'aglio per far insaporire di più il piatto.
Far cuocere la polpa di melanzane per qualche minuto, circa 5' a fiamma bassa. Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e solo alla fine aggiungere il prezzemolo finemente tritato.
Farcire le melanzane con la polpa. Metterle in una teglia con il restante olio e aggiungere gli spicchi di patate precedentemente tagliati.
Cuocere in forno a 200°c per circa 30' controllando la cottura delle melanzane e delle patate.

Per ovviare al problema del caldo consiglio di regolarsi con l'olio ad occhio. Io non ho usato l'aglio e sopratutto lasciate riposare le vostre melanzane prima di servirle. Assorbiranno meglio l'olio e sono ottime anche a temperatura ambiente.
Buon sabato a tutti :)

giovedì 7 giugno 2012

Cous cous mediterraneo

giovedì 7 giugno 2012
Che belle queste giornate di caldo! 
Sarebbe bello durassero per mesi e mesi...mi sento già una voce fuori dal coro visto che in molti sono già lì a bocheggiare per l'afa.
Beh tengo ancora botta per ora, mi godo il sole e stesa sul prato con la testa all'insù mi perdo a guardare le nuvole.
In giardino spuntano le nespole, i primi pomodori iniziano a farsi rossi, le zucchine aprono i loro fiori, le melanzane dondolano dolcemente...
E l'odore di mentuccia, timo, basilico, citronella, origano, salvia e rosmarino mi fanno compagnia sotto il portico mentre cerco di studiare per il nuovo esame.
In questi giorni ammetto che non ho gran voglia di chiudermi in cucina anche se ho qualche guizzo come quello di oggi.
Mamma aveva fatto una dadolata di verdure mediterranee: melanzane, zucchine, carote, patate e peperoni gialli. Che farci?
Le ho messe insieme a del cous cous anche se avevo intenzione di fare il bulgur oggi, ma poi dovevo aspettare che si cuocesse e non avevo tempo stamattina.
Poi però mi sono ricordata che dovevo preparare i totani per pranzo!!!!

Eh va beh ho usato il cous cous come contorno e poi ho preparato il pesce.
Laviamo per bene il pesce e lo tagliamo a pezzi non troppo piccoli. Vediamo un pò.
Ingredienti

  • 4 totani circa 1kg in totale
  • pomodorini pachino
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • pepe qb
  • finochietto selvatico o aneto
  • olio e.v.o qb
Come si fa
Tagliamo il pesce come dicevo all'inizio del post. Facciamo rosolare con un filo d'olio e.v.o di ottima qualità mi raccomando!
Quando si sarà consumata l'acqua rilasciata dai totani sfumiamo con il vino. Lasciamo evaporare e uniamo i pomodorini pachino tagliati a dadini e se vogliamo aggiungiamo anche un cucchiaio di passata di pomodoro. Aggiungiamo anche il finochietto selvatico.
Lasciamo cuocere a fuoco dolce per circa 15', terminiamo con un peperoncino se piace, aggiustiamo di sale eventualmente e pepe. Attenzione al sale, meglio aggiungerlo alla fine per evitare che sia eccessivamente salato!
Mia mamma ha cotto da parte della bavette e le ha condite con questo sughino, io invece l'ho accompagnato con il cous cous. 
Ottimo!!!!

lunedì 26 marzo 2012

C'è sempre una prima volta

lunedì 26 marzo 2012
Ok non fatevi strane idee dal titolo del post! Oggi è proprio lunedì, sveglia fiacca ed è proprio un giorno di quelli, proprio no.
Stasera sono a cena da un'amica come vi dicevo e sto cercando di sperimentare tutti i rimedi per resistere ed arrivare a sera ma l'ambiente lavorativo non aiuta: banche, scadenze, il check in del volo, pensare all'hotel, il telefono scarico,le foto della modella da inviare in agenzia...ma la panna cotta sarà venuta bene?! 
Oddio....
Urgono vacanze!!!!
Per fortuna l'ora quotidiana di yoga/meditazione è vicina ed almeno lì posso ritirarmi dal mondo esterno per un pò.
Presa da non so cosa stamattina avevo deciso che avrei cucinato per pranzo una cosa veloce veloce ed infatti nei miei propositi la cosa doveva andare così: salta le verdure nel wok, spaghetti di riso in ammollo, salmone sminuzzato e via in tavola.
Beh mica può andar tutto dritto no? No infatti!
Cene da incastrare nell'arco di una settimana, andare di nuovo in facoltà a Forlì, comprare un paio di libri prima della partenza (mai partire senza almeno 5libri! anche se poi sto via solo due settimane), invitare per un drink un amico...
Dunque torniamo al piatto di oggi altrimenti questo post richia di non avere nè capo nè coda, come la giornata di oggi. Sarà il cambio d'ora? In ogni caso oggi mi sono cimentata per la prima volta con gli spaghetti di riso.
Ingredienti per 2


  • 2nidi di spaghetti di riso
  • 2 zucchine scure
  • 100gr di carotine baby
  • 1 patata pre lessata
  • 1 porro
  • olio e.v.o
  • 100gr di salmone affumicato
  • sale e pepe qb
  • curry qb
Come si fa

Non avevo mai cucinato questo ingrediente quindi ho fatto un pò tutto a caso come cucino il riso di solito ma non sono venuti mica male!
Tagliamo le zucchine a julienne e le facciamo saltare nel wok con un filo di olio, aggiungiamo il porro e le carotine. Quando le verdure saranno pronte aggiustiamo di sale e pepe e aggiungiamo un pochino di curry a seconda dei propri gusti.
Aggiungiamo il salmone precedentemente tagliato a listarelle e la patata lessa tagliata a cubetti.
Immergiamo gli spaghetti in acqua calda del rubinetto (no bollire!) per circa 5' e strizzandoli bene li aggiungiamo poi alle verdure. 
Saltiamo il tutto, un filo di olio e via!
Express, facile, gustosa e se togliamo il salmone anche vegetariana anzi vegan!
Ottimo esperimento!
La foto? Ragazzi arriva, con calma arriva :)
Vado a rilassarmi altrimenti la giornata non finirà mai :)
Baciotti a tutti voi!!!!
Buona settimana

venerdì 17 febbraio 2012

Garides saganaki - gamberetti saganaki

venerdì 17 febbraio 2012
E anche venerdì sera è arrivato. Lezione di yoga terminata. Settimana finita.
Meno male!
Stasera ho deciso di lasciar cucinare a mia mamma anche perchè ormai abbiamo stabilito questa routine: io a pranzo, lei a cena. Equa distribuzione dei compiti no?
E poi stasera cucinerà un piatto che solo a vederlo mi viene da piangere: garides saganaki. Il mio mezè preferito greco, accompagnato dall'immancabile ouzo nei pomeriggi d'estate quando si andava alla taverna  del porto non prima delle 16 a pranzare.
Quando parliamo di "saganaki" di solito se non si specifica diversamente si fa riferimento al formaggio fritto. Poi possiamo avere anche i gamberetti saganaki ma anche midia saganaki a base di cozze.
Piatto semplice da preparare, calorico ma molto molto saporito. Qualcuno potrebbe storcere il naso a pensare di mescolare il pesce con il formaggio ma credetemi ne vale la pena!!!
Per comodità stasera utilizzeremo i gamberoni surgelati. li sbollentiamo qualche minuto e poi li sgusciamo per utilizzarli subito.
Vediamo quindi come procedere con pochi semplici ingredienti.
Ingredienti

  • 20-25 gamberi sgusciati
  • 3 grossi pomodori maturi
  • 1 cipolla
  • 200gr di feta
  • 1 peperoncino 
  • pepe nero
  • olio e.v.o
  • origano
Come si fa
Esistono diverse varianti di questa riccetta, si prepara a seconda dei gusti personali. Ad esempio noi non usiamo l'aglio oppure si può sostituire il pomodoro fresco con la passata.
Iniziamo tagliando la cipolla a fette sottili e la facciamo imbiondire in un pò di olio extra vergine d'oliva in un tegame abbastanza largo.
*Attenzione alla qualità dell'olio altrimenti il gusto ne risentirà.
Quando la cipolla sarà dorata aggiungiamo il pomodoro tagliato a cubetti, lasciamo cuocere a fuoco basso circa 15' mescolando di tanto in tanto.
Quando il pomodoro si è leggermente ristretto aggiungiamo i gamberi e facciamo cuocere altri 5'. 
Tagliamo un peperoncino rosso, fresco oppure essiccato a seconda della disponibilità, tagliamo anche la Feta a dadini e aggiungiamo ai gamberi.
Dopo 10'-15' la Feta si sarà sciolta per bene, amalgamiamo tutto gli ingredienti e finiamo con un pò di origano secco.
A fine cottura un filo di olio a crudo.
Serviamolo direttamente nella padella in cui l'abbiamo cotto, da cui deriva il nome "saganaki", oppure in un tegamino di terracotta.
Un bel filone di pane casereccio è d'obbligo per fare la scarpetta (alla faccia del galateo che la proibisce!).
Le foto quando tutto sarà pronto - sempre se avanza!
Kalì sas orexi




Ed ecco cosa ci siamo sbaffati ieri sera. Il caso ha voluto che in tv dassero il film "Mediterraneo", quindi cena greca in tema assolutamente! E la nostalgia in sottofondo...
Brava alla mia mamma che mi vizia con questi piatti!!!


mercoledì 15 febbraio 2012

Pilaf speziato - iç pilav

mercoledì 15 febbraio 2012
Buongiorno! Oggi a Bologna è una giornata un pò buia, ieri splendeva un bel sole, speriamo possa splendere anche oggi. Non so voi ma io se è nuvoloso non ho voglia di far niente, vado come in un coma sentimentale. Vorrei solo starmene accucciata sul divano e fissare il vuoto. Sì lo so è un pò da psicotici ma tant'è, saranno le mie origini.
E infatti stamattina sono a casa a riordinare un pò visto altrimenti casa mia può tranquillamente esser presa per un bazar!
E a proposito di bazar, mi sono svegliata e ho messo a volume massimo un pò di musica turca. E facendomi trasportare su questi suoni mi è venuto in mente di preparare uno dei miei piatti preferiti che mi preparava mia nonna materna greca e che gustavo ogni volta che andavo al nostro paesello in Grecia.
Il pilaf fatto alla turca. Mi ricordo di questa signora Susanna, amica di famiglia (sì lo so il nome non è turco ma per meglio integrarsi lo cambiò in un nome cristiano) proveniente da Smirne. Susanna preparava dei mezè strepitosi ed ero la sua cocca. Parlare con lei era un piacere, su dieci parole stai sicuro che otto erano turche. Ma ci si capiva alla grande vi assicuro!
Bene, quindi mia nonna vivendo per anni in questo paesino nel nord della Grecia aveva conosciuto un sacco di persone provenienti dall'Asia minore e la nostra cucina famigliare inizò ad esserne influenzata. Il riso che vi propongo è semplice semplice, speziato e perfetto per accompagnare piatti più importanti come l'agnello per esempio o anche come semplice piatto unico.
Sotto vi riporto anche la riccetta così come l'ho scritta sui miei appunti di viaggio, avendolo provato anche ad Istanbul vicino alla centralissima Piazza Taksim.
Ingredienti

  • 2 tazze di riso (meglio basmati ma anche con il thai non viene male)
  • 2 cucchiai di pinoli
  • 2 cucchiai di uva sultanina
  • 150gr di fegatini di pollo o di agnello (se lo gradite)
  • 1/2 cipolla bionda
  • 100gr di burro (sarebbe ottimo quello di bufala ma al nord è decisamente un'impresa trovarlo)
  • 1/2 cucchiaio di pepe macinato fresco
  • sale q.b
  • 3 tazze di acqua o di brodo di carne
  • 1/2 cucchiaino di zucchero
  • 1/2 mazzetto di aneto fresco
Come si fa
Puliamo il riso e lo passiamo sotto l'acqua fredda corrente per qualche minuto. Lo mettiamo in ammollo nell'acqua con un pò di sale per circa 30'. Lo laviamo nuovamente. Sminuzziamo mezza cipolla. Ammolliamo l'uvetta in acqua tiepida per farla rinvenire e le strizziamo bene. Facciamo scaldare il burro in una pentola e quando sarà ben dorato facciamo saltare i pinoli fino a farli colorare bene bene. Aggiungiamo la cipolla sminuzzata e facciamola apassire nel burro insieme ai pinoli. Aggiungiamo il fegato e il riso e facciamo dorare tutto insieme sul fuoco moderato, mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungiamo l'uvetta e il pepe macinato fresco, mescoliamo un'ultima volta. Copriamo il riso con l'acqua o il brodo di carne, aggiungiamo lo zucchero e copriamo con il coperchio. Appena inizia a sobbollire abbassiamo il fuoco e lasciamo cuocere per circa 15'. Quando il liquido sarà stato assorbito allonaniamo da fuoco. Copriamo la pentola con un panno, richiudiamo con il coperchio e lasciamo "sudare" altri 10'-15'. Sminuzziamo l'aneto ed impiattiamo. 
Possiamo servirlo come piatto unico, come contorno o come accompagnamento a piatti a base di carne o di pesce fresco.
*In Turchia mi hanno detto che un "segreto" per dare un gusto unico a queste preparazioni di riso è aggiungerci qualche gemma di Masticha (trad. mastice) che conferisce una nota di freschezza, come di anice. Non saprei dove trovarla in Italia devo essere sincera. Io ne prendo a quantità industriali in Grecia, proviene dall'isola di Chios ed è utilizzata in cucina, in pasticceria e se ne fanno tantissimi altri usi: gomme da masticare, dentifricio, creme cosmetiche, ecc...
Ve la consiglio se capitate in Grecia perchè è ottima!















Un ultimo consiglio: preparate questo piatto con un pò di musica a tema in sottofondo! Vi sembrerà di essere in oriente.
Io personalmente ascolto anche la musica tradizionale turca, ma vi butto lì qualche nome pop turco: Sertab Erener, Hadize, Tarkan. Buon appetito!
Trovate questa riccetta anche sul sito:
http://www.petitchef.it/

lunedì 13 febbraio 2012

Tiropitakia - Τυροπιτακια

lunedì 13 febbraio 2012
Buongiorno! Anzi Kalimera!
In questi giorni ho come un richiamo verso la mia terra d'origine, la Grecia. Sarà che ho appena prenotato i biglietti aerei per Pasqua, sarà che qui fa sempre più freddo, non lo so. Visto che la partenza è ancora lontana cercherò di scaldarmi l'animo ripensando ai sapori e colori di questo meraviglioso paese.
Stamattina ho un pò da fare per mettermi con calma a cucinare per cui ripiegherò sugli avanzi di ieri ma voglio togliermi uno sfizio! 
Qualcosa di semplice, facile, gustoso e economico. Come avrete capito la mia tendenza è usare ingredienti base, della cucina povera e metterci quel qualcosa in più senza strafare. Quindi via agli ingredienti della cucina tradizionale e sopratutto ingredienti a noi vicini. Mi spiego: perchè dobbiamo andare a comprare le fragola a dicembre quando fuori nevica? Aspettiamo il loro periodo e consumiamole di stagione: risparmieremo soldi, ci guadagneranno gli agricoltori e consumeremo meno petrolio (il pianeta ringrazie).
Ma bando alle ciance! Dicevo che volevo qualcosina di sfizioso e facile.
Ecco qui una riccettina golosa golosa: tiropitakia con yoghurt. 
Ed ecco la Grecia, questi soffici bocconcini alla feta che si preparano con lo yoghurt greco. Non buttate il vasetto perchè costituirà la nostra unità di misura!
La riccetta l'ho trovata nel periodico di cuina greca Gourmet, quindi spero che la traduzione renda il tutto più facile.
Ingredienti per circa 30 pezzi
  • 1 vasetto di yoghurt greco magro
  • 1 vasetto di olio e.v.o
  • 1 vasetto Feta sbriciolata
  • 1 vasetto formaggio gratuggiato (emmental, gruyere, gouda)
  • 2 uova
  • 500gr di farina autolievitante (possiamo utilizzare anche quella integrale)
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 uovo per la finitura
  • semi di sesamo, papavero o girasole
Come si fa
In un recipiente abbastanza capiente mescoliamo lo yoghurt greco con l'olio d'oliva e aggiungiamo le uova una ad una. Mescoliamo bene e aggiungiamo il sale e i formaggi gratuggiati e la Feta. Per ultima aggiungiamo la farina aiutandoci inizialmente con un cucchiaio di legno e poi con le mani. Impastiamo bene bene e lasciamo riposare il composto in frigo per circa mezz'ora.
Preriscaldiamo il forno a 180 °C, rivestiamo una teglia con carta da forno. Formiamo con l'impasto delle piccole palline, poco più grandi di una noce e li disponiamo sulla teglia mantenendo una certa distanza tra loro perchè lieviteranno con la cottura.
Sbattiamo un uovo e spennelliamo sulla superficie dei nostri tiropitakia, cospargiamo con i semi di sesamo o di papavero o quelli di nostro gradimento (finocchio, girasole, zucca...). Cuociamo in forno per circa 20-25' finchè non saranno dorati. 
Ottimi con una semplice insalatina o d'estate con una bella Xoriatiki (insalta greca). Sono ottimi come merenda, a colazione per chi ama il gusto salato o anche per un veloce aperitivo.
Kalì oreksi!
Curiosità: le tiropite le trovate in tutti i forni in Grecia e anche nella grandi catene di fast food come Everest, Grigori che sono specializzati in cibo "da strada". Solitamente sono fatte con la pastasfoglia e racchiudono al loro intenro un morbido ripieno di feta, ma possono essere anche fatte con pastra frolla oppure a forma più pccola di triangolo o quadrato e si chiamano tiropitakia. Oltre ai classici al formaggio ce ne sono con tantissimi ripieni: spinaci e feta (spanakopitakia), con patata e porro (patatopita), con un formaggio più duro, il kaseri (kaseropita), con la carne macinata (kreatopita), con il zambon una specie di prosciutto cotto (zambonopita) e via dicendo!


Τυροπιτακια με γιαουρτι και ελαιολαδο

Πανευκολα τυροπιτακια!!!
Υλικα για περιπου 30 κομματια
  • 1 κεσεδακι γιαουρτι στραγγιστο
  • 1 κεσεδακι ελαιολαδο
  • 1 κεσεδακι φετα τριμμενη
  • 1 κεσσεδακι τριμμενο κιτρινο τυρι (κασερι, γκουντα, γραβιερα)
  • 2 αβγα
  • 500γρ αλευρι που φουσκωνει μονο του
  • 1 κουταλακι αλατι
  • 1 αβγο για το αλειμμα
  • σουσαμι η ηλιοσπορος
Εκτελεση
Στο μπολ του μιξερ ανακατευουμε καλα το γιαουρτι με το ελαιολαδο και προσθετουμε ενα ενα τα αβγα. Ανακατευουμε στο μειγμα το αλατι και τα τυρια. Τελος, προσθετουμε, ανακατευοντας απαλα αρχικα με μια ξυλινι κουταλα και στη συνεχεια με το χερι, το αλευρι κοσκινισμενο, μεχρι να παρουμε μια απαλη ζυμη. 
Την αφηνουμε να ξεκουραστει στο ψυγειο για περιπου μιση ωρα. Προθερμαινουμε το φουρνο στους 180 βαθμους και ντινουμε μια λαμαρινα με λαδοκολα. Πλαθουμε τυ ζυμη σε μικρα μπαλακια, λιγο μεγαλιτερα απο ενα καρυδι και τα αραδιαζουμε στο ταψι με καποιαν αποσταση μεταξυ τους, γιατι φουσκωνουν. Αλειφουμε με χτυπημενο αβγο και τα πασπαλιζουμε με σουσαμι η ηλιοσπορο. Ψηνουμε για περιπου 20/25 λεπτα, μεχρι να ροδισουν.
Καλη ορεξη!


giovedì 9 febbraio 2012

Karidopita - Καρυδοπιτα

giovedì 9 febbraio 2012

Τι χρειαζόμαστε:


  • 1 κούπα ζαχάρη
  • 1 κούπα γάλα
  • 1/2 κούπα βούτυρο
  • 2 κούπες καρύδια χοντροκοπανισμένα
  • 1 κ.γ κανέλα
  • 1/2 κ.γ γαρύφαλο τριμμένο
  • 1 1/2 κούπα γαλέτα
  • 1 1/2 κούπα αλεύρι
  • 5 αυγά
  • 1 κ.γ σόδα
  • 3 κ.γ μπέικιν
  • 2 κ.σ κονιάκ
για το σιρόπι:
  • 3 κούπες ζάχαρη
  • 2 κούπες νερό
  • 1 κ.σ χυμό λεμονιού

Πως το κάνουμε:

Χτυπάμε το βούτυρο. Προσθέτουμε τη ζάχαρη και τα αυγά. Ρίχνουμε το γάλα,τα καρύδια ανακατεμένα με την κανέλα και τα γαρύφαλα. Ρίχνουμε τη σόδα διαλυμένη στο κονιάκ.

Έχουμε ανακατέψει το αλεύρι με τη γαλέτα και το μπέικιν. Τα ρίχνουμε στο μίγμα ανακατεύοντας ελαφρά.
Βουτυρώνουμε το ταψί και το πασπαλίζουμε ελαφρά με αλεύρι. Ψήνουμε για 1 ώρα σε δυνατό φούρνο στην αρχή, χαμηλώνουμε στη συνέχεια.
Βράστε το σιρόπι για 5. Σιροπιάστε τη ζεστή.













Torta di noci alla greca - Καρυδοπιτα

Ed eccoci qui in un freddo pomeriggio di febbraio. Fuori nevica da ormai 48ore e non sappiamo come far passare le giornate: chi spala la neve, chi asciuga il cagnolino e chi come me se ne sta su in cucina vicino al forno acceso a sfornare pagnotte e torte!
Presa da un pò di nostalgia decido di rispolverare i miei appunti di cucina greca e ritrovo uno dei dolci più tipici e perfettamente adatti alla stagione: la Karidopita, ovvero la torta di noci.
Questo dolce solitamente si ricopre poi da una generosa dose di sciroppo ma per stare più "leggeri" (si fa per dire) ho deciso di spolverizzarla semplicemente con un pò di zucchero a velo. Perfetta anche così ma ammetto che lo sciroppo le dia quel twist in più e poi permette di conservarla meglio.
Semplice, le dosi sono in tazze come quasi in tutte le ricette greche, con ingredienti facilmente reperibili.
Vediamo come si fa:
Ingredienti per 8 porzioni (c.a)

  • 1 tazza di zucchero,
  • 1 tazza di latte,
  • 1/2 tazza di burro fuso
  • 2 tazze di noci sgusciate e sminuzzate
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • 1 1/2 di farina per tutti gli usi
  • 5 uova biologiche
  • 3 cucchiaini di lievito per dolci vanigliato
  • 1 cucchiaino di soda per cucina
  • 1 cucchiaio di cognac (o altro liquore)
Per lo sciroppo: 
  • 3 tazze di acqua
  • 2 tazze di zucchero semolato
  • il succo di 1/2 limone
Come si fa:
Con le fruste elettriche sbattiamo il burro con lo zucchero. Aggiungiamo le uova una alla volta sempre mescolando, aggiungiamo il latte, le noci precedentemente mescolate con la cannella e i chiodi di garofano. 
Aggiungiamo la soda al liquore e lo versiamo nell'impasto. Aggiungiamo la farina setacciata con il lievito e mescoliamo lentamente finchè non sarà tutto incorporato.
Imburriamo ed infariniamo una tortiera con la cerniera, versiamo il composto e cuociamo per circa 1 ora a 180 °C, o comunque finchè inserendo uno stuzzicadenti nella nostra torta questo non uscirà perfettamente pulito.

Lasciamo cuocere e nel frattempo prepariamo lo sciroppo: facciamo sobbolire l'acqua con lo zucchero e il limone finchè non inizierà ad addensarsi.
Sforniamo la torta, bucherelliamo la superficie e ricopriamo con lo sciroppo.
Versate tutto lo sciroppo anche se vi sembra troppo, la torta lo assorbirà poco alla volta altrimenti risulterà troppo secca.

Ecco il risultato - la prossima volta la riproporrò con lo sciroppo per seguire la tradizione alla lettera.



Curiosità: questo dolce in Grecia lo troverete tutto l'anno. Molto apprezzato durante le festività natalizie e non solo. Ne esistono innumerevoli versioni: senza latte oppure senza uova, adatte non solo per chi è intollerante ma anche durante il periodo della Quaresima in cui non si consumano alimenti di origine animale. So che ormai in Italia nessuno pratica il digiuno durante la Quaresima ma visto che ci stiamo avvicinando vi proporrò una serie di riccette per il periodo, adatte anche a chi è vegetariano o vegano e a chi come me ha diverse intolleranze, ma anche a chi ha voglia di provare qualcosa di "diverso"!
Questo dolce solitamente in Grecia viene servito con il caffè greco, accompagnato la una pallina di gelato Kaimaki introvabile in Occidente e invece molto diffuso nell'area mediterranea e mediorientale.
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