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giovedì 18 aprile 2013

Revani

giovedì 18 aprile 2013

Periodo di dolci questo. Un pò perchè me li ordinano amici e conoscenti ed un pò perchè si avvicina la Pasqua greca e siamo sempre a trafficare in cucina. Popolo di mangioni come direbbe una cara amica!
Ed è vero...chiacchieriamo fino allo sfinimento e mangiamo fino allo sfinimento. Forse beviamo anche fino allo sfinimento ora che ci penso... ma tant'è. Ce la godiamo insomma, almeno a tavola.
Il dolce di oggi è un dolce che devo ammettere da piccola odiavo. Tipico della regione di Veria, nel nord della Grecia dove passavo tutte le estati prima di trasferirmi verso sud, anche se la sua origine è turca ed è stato poi esteso a tutti i paesi balcanici. Non so perchè ma non concepivo l'idea di mettere lo sciroppo su un cake, per me era già buono così. Perchè diavolo aggiungere uno sciroppo così speziato?
E neanche ora devo ammettere che ci vado troppo d'amore ma ogni tanto in casa spunta l'idea di preparalo ed eccolo qui. Questa volta l'idea di prepararlo mi è venuta da una cena a tema etnico in cui serviva il dolce ed ho deciso di proporre questo perchè mi pareva uno dei dolci "etnici" più soft rispetto ai soliti baklava, kataifi, ladduh indiani e via dicendo...
La versione più semplice è quella del blog http://souvlakiforthesoul.com/2012/06/really-rich-revani-cake che vi consiglio di visitare ed è anche la versione più veloce. Il dolce una volta cotto sembrareà nè più nè meno come uno sponge cake anglosassone su cui si dovrà versare appena sfornato una generosa dose di sciroppo aromatizzato con arance, cannella e chiodi di garofano.
Calorico sì ma se ne mangerete un quadratino (di più dubito che riusciate) non succederà niente!

Ingredienti per ca. 25 porzioni
500gr zucchero semolato
600ml acqua
5 chiodi di garofano
zest di 1 arancio bio
1 stecca di cannella
225gr burro a temperatura ambiente
6 uova
120gr farina 00
175gr semolino sottile
1 cucchiaino baking powder
120gr mandorle finemente tritate o farina di mandorle
1 cucchiaino di semi di vaniglia
2 cucchiai di brandy 
pistacchi per guarnire

Iniziate con il preparare lo sciroppo: 300gr di zucchero, 600ml di acqua messi in una casseruola a fuoco medio. Aggiungete la scorza, la cannella e i chiodi di garofano. Mescolate fino a far sciogliere lo zucchero e lasciate sobbollire per circa 15' mescolando di tanto in tanto.
Preparate il cake sbattendo il burro con le fruste finchè non diventa chiaro e spumoso. Aggiungete lo zucchero rimasto e le uova una ad una.
In una boule mescolate la farina, il semolino ed il lievito. Aggiungetelo al composto di burro e uova sempre mescolando. Aggiungete la farina di mandorle o le mandorle tritate ed infine la vaniglia e il brandy.
Cuocete in una teglia rettangolare o in una circolare di 28cm per circa 40' a 180°c controllando con uno stecchino.
Appena sfornato fate qualche buco sulla superficie con uno stecchino e fateci colare sopra lo sciroppo che oramai si sarà intiepidito.
Guarnite con granella di pistacchio oppure (tanto per farsi del male) con una pallina di gelato alla vaniglia (se poi aveste il gelato kaimaki che si fa solo in Grecia beh allora sareste troppo fortunati perchè merita).

Un ringraziamento speciale a Come'n kitchen per essersi fidati di servire il mio dolce ad una loro cena (e a Niccolò che ho fatto sicuramente impazzire con i miei dubbi)!

mercoledì 31 ottobre 2012

Iç pilav - pilaf alla turca

mercoledì 31 ottobre 2012
Giorni frenetici questi. La ricerca di lavoro sta diventando un'occupazione a tempo pieno! Dovrebbero darmi il minimo sindacale solo per il tempo che perdo a leggere gli annunci e a mandare c.v...
Sembra di essere entrati in un girone infernale. Se ne uscirà mai?
Io come da mia abitudine ho un piano B (ma anche C, D...) e chissà tra qualche mese da dove posterò le mie ricette! Un'idea ce l'ho ma non lo sa praticamente nessuno se non tre amici carissimi. Bocche cucite e dita incrociate diciamo.
Questa sera è Halloween, premetto che non posterò niente di mostruoso o simile perchè non mi piace sta festa. Non sono contraria ma non è una cosa che mi appartiene, è anglosassone. Mi bastano e avanzano le tradizione greche e italiane, se ci infilo un'altra cultura non ci esco più....
Piuttosto il piatto di oggi, che ho preparato ieri a pranzo, è una preparazione turca che ho mangiato svariate volte sia in Grecia che durante i viaggi ad Istanbul. Pilav con uvetta, pinoli e spezie.
L'ho tirato fuori dai ricordi di viaggio perchè sto meditando una capatina in Turchia... ho voglia di spezie, bazar, di gite sul Bosforo e di serate a piazza Taksim.
Ok si vede che è stato il viaggio che più mi ha segnata? Sì decisamente sì.
Ecco quindi la versione che ho provato l'ultima sera in un locale tipico di via Istiklal (spero di non aver sbagliato a scrivere il nome).
Ingredienti per 4

  • 240gr di riso (io avevo solo l'arborio)
  • 1 cipolla bionda
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • sale e pepe nero
  • una manciata di pinoli
  • una manciata d'uvetta ammollata in acqua tiepida
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 noce di burro

Facciamo tostare i pinoli per prima cosa, togliamo l'uvetta ammollata dall'acqua e asciughiamola. Uniamola ai pinoli. In una casseruola mettiamo la cipolla tagliata finemente a stufare con un goccio di acqua. Quando sarà pronta la cipolla aggiungiamo il riso e facciamo tostare. Iniziamo ad aggiungere l'acqua oppure il brodo vegetale. Proseguiamo finchè il riso non è quasi cotto. Aggiungiamo i pinoli e l'uvetta. Sale e pepe in abbondanza. Sminuzziamo il prezzemolo e aggiungiamolo.

spegniamo il fuoco e copriamo con un canovaccio e poi con il coperchio, lasciando la pentola per 2-3'. Scopriamo e aggiungiamo una noce di burro. Mescoliamo bene e mettiamo un pizzico di cannella.
Ora io l'ho mangiato come contorno ad un piatto di carne speziata ed era buonissimo. Se uno ha fretta o poca voglia di preparare altro lo si può mangiare anche da solo.
Olio non c'è perchè come mi spiearono ad Istanbul l'olio di oliva per loro è una cosa molto da ricchi e la maggior parte della popolazione utilizza o l'olio di semi di girasole (per chilometri interi ho visto solo campi di girasole credetemi) oppure il burro (di bufala per lo più). 
Per chi festeggia Buon Halloween! :) 

sabato 14 luglio 2012

Imam bayildi

sabato 14 luglio 2012
Ed eccoci all'ennesimo sabato di fuoco. Per fortuna qui soffia un leggero vento che rende piacevole persino stare in giardino a prendere il sole.
I giorni che mi separano dalla Grecia sono sempre meno e una strana agitazione si è impossessata di me negli ultimi giorni.
Oggi avevo voglia di qualcosa di gustoso e che fosse rigorosamente greco.
Beh insomma origini turche diciamo la verità ma è uno tra i piatti più conosciuti ed apprezzati in Grecia dove con le melanzane si fa veramente di tutto.
Piatto semplice, molto gustoso dove un ruolo base è giocato dalla qualità dell'olio. Se non è buono allora non mettetevi neppure a farlo!
Infatti rientra tra i piatti chiamati "laderà" ovvero "oliati" per rendere l'idea. Si mangiano nei periodi di digiuno in cui la carne è esclusa e quindi sono perfetti per gli amici vegani!
Ecco come si prepara:


Ingredienti per 4 persone
4 melanzane lunghe
3 pomodori tondi
1 cipolla media bianca
olio extravergine circa 5cucchiai
5 patate medie a pasta gialla
un pizzico di sale
un pizzico di pepe
qualche ciuffo di prezzemolo

Come si fa
Pelare e tagliare le patate a spicchi. Metterle in acqua fredda per non farle annerire. Nel frattempo tagliare le melanzane per il lungo, con un cucchiaio estrarne la polpa e metterla in una padella antiaderente con un filo d'olio. Far soffriggere con la cipolla tagliata molto sottile a cubetti. Unire il sale e il pepe. A piacere si può aggiungere uno spicchio d'aglio per far insaporire di più il piatto.
Far cuocere la polpa di melanzane per qualche minuto, circa 5' a fiamma bassa. Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e solo alla fine aggiungere il prezzemolo finemente tritato.
Farcire le melanzane con la polpa. Metterle in una teglia con il restante olio e aggiungere gli spicchi di patate precedentemente tagliati.
Cuocere in forno a 200°c per circa 30' controllando la cottura delle melanzane e delle patate.

Per ovviare al problema del caldo consiglio di regolarsi con l'olio ad occhio. Io non ho usato l'aglio e sopratutto lasciate riposare le vostre melanzane prima di servirle. Assorbiranno meglio l'olio e sono ottime anche a temperatura ambiente.
Buon sabato a tutti :)

martedì 21 febbraio 2012

Dolmadakia Yialantzi - Involtini di foglie di vite

martedì 21 febbraio 2012
Buongiorno miei cari amici e benvenuti ai nuovi lettori! Kalimera :)
Ieri sono riuscita finalmente a preparare i tanto desiderati involtini di foglie di vite. Ce l'ho fatta!
Devo mettere bene appunto la ricetta ma come prima volta sono più che soddisfatta. Le foglie le avevo comprate qualche mese fa in Grecia e stavano lì nella dispensa da un pò.
"Oggi le faccio", "no meglio domenica che ho più tempo" e tra un esame, il lavoro, le foto e altro sono passati mesi! Come vola il tempo.
In questi giorni sono dominata da un inquietudine. Sarà il tempo che fa le bizze, il semestre all'università che sta per riprendere fatto sta che ho voglia di scappare un pò.
Cerco di dominare questo senso di soffocamento svagando la mente, cucinando e pensando che tra poco meno di due mesi sarò su un aereo per Salonicco e da lì sarò presto a casa, a Volos.
Quindi nelle due settimane che starò via raccoglierò più ricette possibili, classiche e non e tornerò pronta a documentarvi la Pasqua in Grecia. Ora per chi non è mai stato in Grecia, la Pasqua è sicuramente un'ottima occasione. Così diversa da come è in Italia (parlo per l'Emilia si intende), così colorata con le sue uova rosse, i riti religiosi della settimana santa.
Per quanto mi riguarda il rito classico è la messa di sabato sera in una minuscola chiesetta sopra un'interminabile scalinata nel paesino vicino casa, Amaliapoli. Scoccata la mezzanotte fuochi d'artificio e centinaia di persone che si riversano nelle taverne del porto a mangiare l'agnello appena preparato, con l'immancabile magiritsa.
Ma non vi preannuncio altro, il mio era un ricordo nostalgico. 
Torniamo a noi e ai nostri Dolmadakia. Quando parliamo di "dolma" ci riferiamo ad una serie di piatti tipici della cucina dell'ex Impero Ottomano, infatti sono piatti che ritroviamo nella cucina di Grecia, Turchia, Iran, Siria e nei paesi dei Balcani.
"Dolma" dal turco, vuol dire ripieno. Gli involtini infatti sono ripieni a seconda della ricetta che si segue di: riso, pinoli, uvetta, menta, cipolla, aneto, pepe ma a volte possono avere anche della carne macinata di vitello.
Oggi vi propongo la versione base, la più semplice e la più gustosa secondo me.
Ingredienti:

  • 20 foglie di vite
  • 1 tazza di riso
  • 1 tazza di acqua
  • 1/2 cipolla tritata
  • aneto tritato finemente
  • prezzemolo, mentuccia
  • sale e pepe q.b
  • 1 limone a fetta
  • succo di 1 limone
  • pinoli e uvetta
  • olio e.v.o
Come si fa
Prepariamo il ripieno: laviamo il riso sotto acqua corrente. Io uso il riso arborio perchè l'avevo in dispensa, in Grecia c'è una qualità di riso apposita per i ripieni, ma va benissimo anche l'arborio!
In una padella mettiamo l'olio e facciamo dorare la cipolla finemente tritata. Aggiungiamo il riso e facciamo tostare leggermente. Uniamo i pinoli, l'uvetta, sale e pepe secondo il nostro gusto e gli odori: prezzemolo, aneto e mentuccia. Quest'ultima non l'ho usata visto che a febbraio è un pò difficile reperirla fresca.
Aggiungiamo l'acqua e facciamo cuocere finchè il riso non sarà cotto e non avrà assorbito tutti i liquidi.
Una volta pronto il ripieno lasciamo rafreddare.
Le foglie: in una pentola mettiamo dell'acqua a bollire con il succo di limone. Sbollentiamo per circa 5' le nostre foglie, le mettiamo a raffreddare su della carta assorbente.
Iniziamo a fare i nostri involtini: prendiam una foglia, la apriamo bene e la adagiamo con la parte ruvida verso l'alto. Mettiamo un cucchiaio di ripieno al centro della nostra foglia. Iniziamo a chiuderli dal basso avvolgendo la foglia su se stessa e prima di arrivare alla fine chiudiamo a portafoglio le due estremità laterali.
Andiamo avanti così con tutte le foglie che abbiamo.
Prendiamo una pentola. Mettiamo qualche foglia che abbiamo tenuto da parte, le più dure, e le adagiamo sul fondo. Mettiamo i nostri involtini disponendoli in cerchio, ben stretti uno all'altro. Finiamo aggiungendo un pizzico di sale, un pizzico di zucchero, olio e una tazza di acqua. Copriamo con fette di limone e un altro sottile strato di foglie. Chiudiamo e facciamo cuocere a fuoco lento per circa 30' così gli odori potranno mescolarsi tra loro e gli involtini potranno assorbire il succo di limone.

Ed ecco il risultato. Che ne dite?


Qualcuno una volta è rimasto stupito che mangiassimo le foglie di vite, ma in natura ci sono tantissime cose commestibili che per "pregiudizi culinari", come dico io, non mangiamo. Provateli e rimarrete stupiti!
Personalmente me li sono mangiati così senza nessun accompagnamento ma vi dico che sono ottimi con un pò di yoghurt greco, sopratutto d'estate, oppure con un pò di Feta ladorigani (olio e origano).
Per chi volesse povarci: io le foglie me le sono portate dalla Grecia dove le vendono in pratiche confezioni di vetro in salamoia, devo confessarvi che qui non le ho mai trovate nonostante mi abbiano detto che si trovano nei supermercati più forniti oppure nei negozi di prodotti biologici. Forse nei negozi mediorientali, ma non ho cercato vi devo dire la verità.
Kalì orexi!



mercoledì 15 febbraio 2012

Pilaf speziato - iç pilav

mercoledì 15 febbraio 2012
Buongiorno! Oggi a Bologna è una giornata un pò buia, ieri splendeva un bel sole, speriamo possa splendere anche oggi. Non so voi ma io se è nuvoloso non ho voglia di far niente, vado come in un coma sentimentale. Vorrei solo starmene accucciata sul divano e fissare il vuoto. Sì lo so è un pò da psicotici ma tant'è, saranno le mie origini.
E infatti stamattina sono a casa a riordinare un pò visto altrimenti casa mia può tranquillamente esser presa per un bazar!
E a proposito di bazar, mi sono svegliata e ho messo a volume massimo un pò di musica turca. E facendomi trasportare su questi suoni mi è venuto in mente di preparare uno dei miei piatti preferiti che mi preparava mia nonna materna greca e che gustavo ogni volta che andavo al nostro paesello in Grecia.
Il pilaf fatto alla turca. Mi ricordo di questa signora Susanna, amica di famiglia (sì lo so il nome non è turco ma per meglio integrarsi lo cambiò in un nome cristiano) proveniente da Smirne. Susanna preparava dei mezè strepitosi ed ero la sua cocca. Parlare con lei era un piacere, su dieci parole stai sicuro che otto erano turche. Ma ci si capiva alla grande vi assicuro!
Bene, quindi mia nonna vivendo per anni in questo paesino nel nord della Grecia aveva conosciuto un sacco di persone provenienti dall'Asia minore e la nostra cucina famigliare inizò ad esserne influenzata. Il riso che vi propongo è semplice semplice, speziato e perfetto per accompagnare piatti più importanti come l'agnello per esempio o anche come semplice piatto unico.
Sotto vi riporto anche la riccetta così come l'ho scritta sui miei appunti di viaggio, avendolo provato anche ad Istanbul vicino alla centralissima Piazza Taksim.
Ingredienti

  • 2 tazze di riso (meglio basmati ma anche con il thai non viene male)
  • 2 cucchiai di pinoli
  • 2 cucchiai di uva sultanina
  • 150gr di fegatini di pollo o di agnello (se lo gradite)
  • 1/2 cipolla bionda
  • 100gr di burro (sarebbe ottimo quello di bufala ma al nord è decisamente un'impresa trovarlo)
  • 1/2 cucchiaio di pepe macinato fresco
  • sale q.b
  • 3 tazze di acqua o di brodo di carne
  • 1/2 cucchiaino di zucchero
  • 1/2 mazzetto di aneto fresco
Come si fa
Puliamo il riso e lo passiamo sotto l'acqua fredda corrente per qualche minuto. Lo mettiamo in ammollo nell'acqua con un pò di sale per circa 30'. Lo laviamo nuovamente. Sminuzziamo mezza cipolla. Ammolliamo l'uvetta in acqua tiepida per farla rinvenire e le strizziamo bene. Facciamo scaldare il burro in una pentola e quando sarà ben dorato facciamo saltare i pinoli fino a farli colorare bene bene. Aggiungiamo la cipolla sminuzzata e facciamola apassire nel burro insieme ai pinoli. Aggiungiamo il fegato e il riso e facciamo dorare tutto insieme sul fuoco moderato, mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungiamo l'uvetta e il pepe macinato fresco, mescoliamo un'ultima volta. Copriamo il riso con l'acqua o il brodo di carne, aggiungiamo lo zucchero e copriamo con il coperchio. Appena inizia a sobbollire abbassiamo il fuoco e lasciamo cuocere per circa 15'. Quando il liquido sarà stato assorbito allonaniamo da fuoco. Copriamo la pentola con un panno, richiudiamo con il coperchio e lasciamo "sudare" altri 10'-15'. Sminuzziamo l'aneto ed impiattiamo. 
Possiamo servirlo come piatto unico, come contorno o come accompagnamento a piatti a base di carne o di pesce fresco.
*In Turchia mi hanno detto che un "segreto" per dare un gusto unico a queste preparazioni di riso è aggiungerci qualche gemma di Masticha (trad. mastice) che conferisce una nota di freschezza, come di anice. Non saprei dove trovarla in Italia devo essere sincera. Io ne prendo a quantità industriali in Grecia, proviene dall'isola di Chios ed è utilizzata in cucina, in pasticceria e se ne fanno tantissimi altri usi: gomme da masticare, dentifricio, creme cosmetiche, ecc...
Ve la consiglio se capitate in Grecia perchè è ottima!















Un ultimo consiglio: preparate questo piatto con un pò di musica a tema in sottofondo! Vi sembrerà di essere in oriente.
Io personalmente ascolto anche la musica tradizionale turca, ma vi butto lì qualche nome pop turco: Sertab Erener, Hadize, Tarkan. Buon appetito!
Trovate questa riccetta anche sul sito:
http://www.petitchef.it/

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